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243. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1452 marzo 2 Milano.

Francesco Sforza informa Giovanni da Tolentino che, obbligandosi il cremonese Giovanni Botto di presentargli ogni giorno, e tutte le volte che lui glielo richiederà, i nipoti di Beltrame Terzi, il duca scriverà al capitano della cittadella di Parma che lasci uscire detti nipoti.

[ 64r] Domino Iohanni de Tholentino.
Siamo contenti che, promittendovi et obligandose ad vuy Iohanne Botto, citadino nostro cremonese, de presentarve et consignarve ogni dì, et tante volte quante vuy lo rechiederiti, li nepoti de Beltrammo Terzo, quali sonno in presone dentro la citadella nostra de Parma, scriviati al capitano della dicta citadella nostra de Parma che debia liberare et cavare fuora de presone li predicti nepoti de Beltrammo; al quale capitano scrivimo per l'alligata soctoscripta de nostra propria mano che quando vuy li scriveriti che debia liberare et cavare fuora de presone li predicti, ello debbia fare quanto vuy sopra de ciò li scriveriti, siché, quando haveriti havuta dicta promessa et obligatione dal dicto Iohanne Bocto, facta cum quella solemnitade che se rechiede, poreti scrivere al dicto nostro capitaneo et mandargli la dicta nostra alligata. Data Mediolani, die ii martii 1452.
Zaninus.
Cichus.