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311. Francesco Sforza a Rolando Pallavicino [1452 marzo 21 Milano]

Francesco Sforza vuole che il marchese Rolando Pallavicino costringa Franceschino Gambone, debitore dell'abbazia di Santo Stefano di Corno Giovane, a pagare quanto deve a Giovanni Michele Acquapendente, economo di detta abbazia, consegnando il dovuto ad Antonio Sbedardo, mandato lì appositamente per questo.

Rolando marchioni Palavicino.
Ve scripsimo, per fina a dì xviii de zenaro proximo passato, che vuy dovesti artare et constrengere uno Franceschino Gambone, quale è debitore della abbatia de Sancto Sthefano dal Corno Zovene per publico instrumento, como possiti haver veduto, ad pagare et satisfare integramente el dicto debito a Zohanne Michele da Aquapendente, nostro iconumo de dicta abbatia. Et perché pare che dicto Zohanne Michele, habundo voluto usare descriptione verso dicto Franceschino, non habia anchora pagato. Per la qual cosa vi confortiamo et caricamo che, havuta questa, faciati constrenzere dicto Franceschino ad pagare tucto quello se trova debitore de dicta abbatia, come più ad pieno se contene in l'altra nostra lettera ad domino Antonio Sbedardo, presente latore, quale mandiamo là solo per questa casone, considerato che ad raxone deve essere favorito ogniuno et presertim nelle cose della chiesia. Data ut supra.
Iohannes Marchus.
Iohannes.