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463. Francesco Sforza a Giovanni Caymo 1452 aprile 2 Milano.

Francesco Sforza riforma quanto ha scritto a Giovanni Caymo, cancelliere e commissario di Pizzighettone. Non cerchi nè a Piacenza nè a Cremona le imbarcazioni per fare il ponte, ma le trovi sul posto, così come sul posto scoprirà "tri piacti.. et farli suso uno ponte forte" su cui passeranno uomini, carriaggi delle bombarde e munizioni: il tutto deve essere pronto entro tre giorni. Ancora sul posto deve industriarsi di reperire il necessario per fare funzionare i forni.

[ 120v] Iohanni Caymo cancellario et commissario nostro Pizleonis.
Ultra quello che per altre nostre te scripsimo heri per quilli ponti et porto, havimo pensato, actesa la presteza bisogna del passare, che mandando ad cerchare nave ad Piacenza et Cremona non se faria el facto nostro a tempo, et anche (a) non se potriano havere nave là perché gli bisognaranno per fare altri ponti, quali havimo ordinato fare a Cremona et ad Piacenza. Bisongna adoncha che tu trovi tucte quelle nave che se trovano lì, che pur gli ne doveriano essere tante che bastaranno, et potressi torre quelli tri piacti che debbeno essere lì, et farli suso uno ponte forte sul quale possano passare le nostre gente et anche el carezo delle bonbarde et munitione. Ma bisogna sia facto subito infra el termino de duy o tri dì. De quelle cose che tu ce hay domandate, te mandiamo de mano in mano. Tu autem non perdere uno minimo momento de tempo ad quanto havimo dicto. Quantum autem alla parte de quelle cose che dice bisognare per fare lavorare quilli furni, ad nuy pare che quelle cose se debano retrovare lì, siché volimo che tu le cerchi et le aposti che se possano havere al bisongno. Data Mediolani, die ii aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue et depennato.