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547. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 giugno 18 "apud Longhenam".

Francesco Sforza si compiace con il podestà per i provvedimenti presi contro le scorrerie nemiche e lo avverte che appunto allora i nemici si sono mossi per tale loro "raid": stiano all'erta e nessuno esca finchè non si sappia dove si sono diretti costoro.

Potestati Cremone.
Havimo viduto quanto haviti scripto per la vostra responsiva alla nostra, dicimo ch'el ne piace molto l'ordine che haviti dato per respecto che quilli nostri citadini non recevano damno. Mò in questa hora siamo certificati che questa sera sonno cavalchate parechie gente da cavallo ed da pedi del capo delli inimici et credimo che siano drizati verso Cremona per fare qualche correria. Pertanto vogliati, havute questa, admoniri ogniuno che stia actento et solicito in modo che non se possa recevere damno et che domatina non sia lassato usire fora niuno finchè non se habia ben per certo dove siano dirizati costoro. Ex castris nostris felicibus apud Longhenam, die dominica xviii iunii 1452, hora prima noctis.
Iohannes.