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557. Francesco Sforza ai castellani di Cremona 1452 maggio 20 Lodi Vecchio.

Francesco Sforza comunica ai castellani di Cremona di accettare che Beltrame Terzo possa andare nella cittadella purchè dia garanzia di mille ducati di non lasciare la città. Possono anche dire a detto Beltrame che, una volta guarito, il duca è disposto a mandarlo al confine qualora, oltre i cinquecento ducati che pagherà, dia garanzia di mille ducati a Milano o a Cremona di non lasciare il confine senza il permesso del duca.

[ 146r] Castellanis Cremone.
Nuy havimo recevuto la vostra lettera et inteso quello ne scriviti della infirmità de Beltramo Terzo. Respondendo vi dicimo che nuy siamo contenti, dando Beltramo sigurtà idonea de milli ducati de cittadini de quella città de non se partire de quella città senza nostra licentia, che vuy el lassati andare in la cittade at guarire, dummodo vuy habiati questa sigurtà che sia idonea, che siati securi quando el sia guarito che ve sarrà consignato, como ve havimo per le altre alli dì passati scripto. Al quale Beltramo volimo debiati dire che volendone luy pagare ducati cinquecento, nuy sarimo contenti, quando el sia guarito, de liberarlo de presone et mandarlo in confine, dummodo che, oltra li cinquecento ducati ne pagarà ello, ne daga idonea sigurtà in Mediolano o in Cremona de ducati milli, che non se partirà dalle confine gli darimo, senza nostra licentia; et de tucto ne responderiti como haveriti facto. Data in Laude Veteri, die xx maii (a) 1452.
Ser Iacobus.

(a) Così in A.