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785. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Cremona 1452 agosto 9 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza comunica che il marchese di Mantova si è lamentato che i dazieri di Cremona abbiano chiesto agli uomini di Canedo (che pascolavano il loro bestiame al di là dell'Oglio) dei pegni, preso del bestiame e preteso che pagassero l'erbatico. Il duca ha ingiunto al podestà e al referendario di Cremona di intimare a detti dazieri di restituire agli uomini di Canedo quanto avessero loro tolto e di non dar loro alcun fastidio.

[ 200r] Potestati et referendario Cremone.
Lo illustre signor marchexe de Mantoa, nostro locotenente generale, s'è conduluto cum nuy dicendo che novamente havendo mandato li homini suoy de Canedo certo loro bestiame a pascolare delà da Oglio in lo territorio de Piadena, li datieri nostri de Cremona li hanno tolti li pengni et sostenuto del bestiame suo, perché voleno che paghino lo he(r)batico, el che may non è stato usitato né facto per li suoy datieri quando li nostri del Cremonese conducevano nel tempo delle guerre li suoy bestiami in quello de Canedo. Però, volimo habbiati denanzi a vuy li prefati datieri et dirli et admonirli per nostra parte non vogliamo per modo alcuno fargli questa novitade, né constrengerli a pagare dicto herbatico et transito et li faciati restituire ogni pengno li fosse tolto et ogni bestiame et altra cosa li fosse retenuta per questa casone, et ne maravigliamo grandemente, habiano havuta tancta presumptione che habiano facta simele cosa senza nostra licentia, et maxime essendo homini del illustre signor marchese, il quale mette a scotto la robba et la persona et ciò che ha in questo mondo per lo stato nostro. Data in castris nostris apud Quinzanum, die viiii augusti 1452.
Iacobus de Rivoltella.
Iohannes.
Similiter Angelo Lombardo.