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850. Francesco Sforza al famiglio Donato da Milano 1452 agosto 21 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ripete al famiglio Donato da Milano e a Modanese che Giovanni Guinzone gli pare sia soldato e quindi debba essere liberato. Tuttavia, per maggiore sicurezza circa il suo stato, non lo rilasci, ma indaghi tanto presso Matteo che presso altri circa il suo essere soldato o non, e tutto riferisca al duca.

[ 214v] Donato de Mediolano familiari.
Havimo recevuta tua lettera et inteso quanto scrive circha el facto de Iohanne Guinzone. Dicemo che Modanese è stato da nuy et ha(vi)mo inteso ti et luy, et come havimo dicto ad ti et anchora a luy, cussì anchora per questa te dicimo che in quanto appara che dicto Zohanne sia soldato, che nostra intentione è che non sia rescosso, ma che sia liberato. Ma perché non se possa gravare nissuno, volimo che, perfino se haverà bona chiareza se lui è soldato o non, che sia sostenuto, como è, non gli facendo altra novità, et vogli cerchare la verità se luy è soldato o non, tanto dal signore Matheo quanto da altri, che intenderanno la conditione sua. Et vogli advisarne poy chiaramente de quanto trovaray, ad ciò se intenda quanto se ha a fare circha li facti suoy. Ex castris nostris apud Quinzanum, die xxi augusti 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.