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895. Francesco Sforza al podestà e al capitano della cittadella di Piacenza 1452 agosto 30 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza avverte il podestà e il capitano della cittadella di Piacenza che il cavallaro ducale Marco da Carimate e alcuni fanti del podestà di Cremona consegneranno loro due "presoni per la vita" (cioè, due condannati a morte), chiamati, l'uno Melchionne e l'altro Pietro Guerzo da Bologna. Verranno condotti lì su un burchiello che navigherà solo di giorno, anche per impedire che i due prigionieri possano gettarsi in acqua.

Potestati et capitano cittadelle Placentie.
Marcho da Carimate, presente portatore, nostro cavallaro, cum alchuni altri fanti del potestà nostro de Cremona ve consigneranno duy presoni, quali sonno per la vita, l'uno chiamato Melchionne, l'altro Petro Guerzo da Bolongna, li quali volimo faciati mettere in uno bono navetto, seu burchiletto et per loro compagnia gli mandiati octo o dece fanti delli vostri fidati, che li fazano compagnia fino a Pavia. Et ordinareti et comandareti alli dicti vostri che consegneno li predicti presoni allo potestate et referendario nostri de Pavia et che li habiano tale advertentia et dilligentia che, volendose dicti presoni buctarse in aqua per disperatione, non gli lassino buctare et che vadano cum dicto burchiello de dì et non de nocte, ad ciò che vadano più securi et comandaretigli che staghino cum li ochi aperti. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, xxx augusti 1452.
Zaninus.
Cichus.