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896. Francesco Sforza al podestà di Cremona e ad Agostino da Narni, ufficiale delle bollette a Cremona 1452 agosto 30 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ordina al podestà di Cremona e ad Agostino da Narni, ivi ufficiale delle bollette, che consegnino al cavallaro ducale Marco da Carimate, Melchione e Pietro Guerzo da Bologna, fatti loro avere dal famiglio ducale Pizetto. I due prigionieri con i ferri ai piedi e con ambo le mani insieme legate vengano fattei salire su un burchiello che li porterà a Piacenza per essere consegnati al capitano della cittadella e al podestà.

[ 224v] Potestati Cremone, necnon ser Augustino de Narnea, officiali bullectarum ibidem.
Vogliamo debiati consignare Melchione et Petro Guerzo da Bolongna, quali ve havimo facto consignare per Pizetto, nostro famiglio, ad Marcho da Carimate, presente portatore, nostro cavallaro, et volimo debiati fare mettere dicti duy presoni in uno navetto sive burchialetto, che sia sichuro, in lo quale se conducano ad salvamento per fino ad Piasenza. Et per essere più securi delli facti loro vogliamo, et per questa ve comandiamo, inanzi che eschano fora della presone lì de Cremona, li faciati mettere uno bono paro de ferri alli pedi ad ciaschaduno de loro, et ulterius li faciati molto ben guardare, ligare le mane dereto, l'una cum l'altra per modo che non se possano disligare, et comandareti alli dicti vostri fanti che li habiano tale et sì facta advertentia et diligentia che volendose li dicti per disperatione buctarse in l'aqua, non gli lassino buctare, anzi li consigneno allo capitaneo della cittadella et potestati nostri de Piasenza, ali quali scrivemo quello habiano ad fare d'essi. Et in questo habiatili tale consideratione et advertentia che sia exequito questo che scrivemo, et demum li ordinareti che vadano cum dicto navetto seu burchieletto de dì, ad ciò che vadano più siguri et che stagano cum li ochi aperti. Et ad ciò che siati più certi che questa sia nostra voluntà, habiamo soctoscripta la presente de nostra propria mano. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xxx augusti 1452.
Zaninus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.