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976. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 settembre 12 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza comunica al podestà di Cremona che gli manda il prigioniero Pietro Ungaro che deve essere bene esaminato per potere istruire il processo e amministrargli poi, come si conviene, giustizia. Lo avverte che si finge ammalato per guadagnar tempo e vita.

[ 246r] Potestati Cremone.
Scrivimo alli castellani nostri del castello lì ve debiano dare in le mane uno Pedro Ungaro che hanno im presone, quale era compagnio del conestabile della porta de San Luca de quella nostra città, il quale menava certo tractato, et che anchora ve debiano dare la examinatione et confessione per luy facta circha questo tractato. Pertanto volimo debiati, recevuta questa, mandare a tuorre el dicto Pedro Ungaro et farlo mettere in loco che non possa fugire et farlo examinare molto bene et diligentemente et formare el processo suo et poy administrarli rasone secondo ch'el merita. Et perché intendimo che luy dice essere amorbato, siamo [sicuri] non essere vero et che luy se infinge et simula essere amalato per passare tempo et per longare la vita sua. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xii septembris 1452.
Iacobus de Rivoltella.
Cichus.