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993. Francesco Sforza al famiglio ducale Donato da Milano 1452 settembre 13 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive al famiglio ducale Donato da Milano che non vede ragione alcuna per cui si debba rafforzare la fortezza di Cavalcabove, specie ora che gli uomni l'hanno abbandonata; anzi è bene che sia rasa al suolo in modo che non possa servire ai nemici. Essendo ormai prossimo il tempo del suo ritorno in campo, vuole che vi ritorni con quegli uomini che portò con lui oltre che con gli squadrieri e gli uomini d'arme catturati, purché promettano di non scapparsene. Li tenga, comunque, d'occhio in modo che non si scappino.

Donato de Mediolano familiari.
Nuy te scrivessimo questa matina, como siamo certi che haveray veduto alla recevuta de questa, che nuy te responderessimo hogi dela mente et intentione nostra circha lo facto del fortificare la forteza della corte delli Cavalchabovi. Mò per questa ti dicimo che, considerato quella forteza è debile, et maxime mò che quilli homini se hanno lassato perdere cussì tristamente, como hanno facto, ad nuy non pare de fortificarla, perché non gli havimo lo modo ad farla guardare. Però volimo che, havuta questa, tu vedi di farla spianare in modo che li inimici non possano torla et guardare, né fortificarla cussì presto senza longheza de tempo. Ultra ciò, perché se approssima lo tempo del tuo retornare qui in campo, come tu say che ti dicissimo, volimo che tu non debii dimorare ultra lo termino rasonato, et vinire via cum tucti quilli che tu menesti techo, et menare quilli squadreri et homini d'armi che sonno stati presi, ma prima che te parti de là, togli da loro la fede et promessa che viniranno da nuy et non se partiranno may senza nostra expressa licentia, et, nondimeno, in lo tuo vinire fa che gli habii l'ochio adosso per modo che non se ne vadano. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xiii septembris 1452.
Iohannes Antonius.
Iohannes.