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999. Francesco Sforza a Paolo di ser Agostino di Narni (1452 settembre 16 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza sollecita Paolo, figlio di ser Agostino di Narni, a usare la stessa diligenza di suo padre per la locale bastita: vi si lavori indeffessamente, essendo della massima importanza. Non si fidi di nessuno, sia ben vigile e non consenta che alcuno vi entri senza licenza ducale.

Paulo ser Augutini de Narnio, offitiali bullectarum Cremone.
Carissime noster, volimo che cum ogni solicitudine et diligentia tu prosequi ad far lavorare ad quella bastita, como faceva la bona memoria del to padre, non perdendoglie uno attimo de tempo. Et perchè quella bastita è di grandixima importantia et non mancho che Cremona, volemo che tu habbi sì facta diligentia che tu non sie inganato, et a questo teni ben l'ochi aperti, non f'idandote de persona del mundo, nè lassando intrare dentro persona alchuno senza nostra licentia, et sia chi se voglia.
Data ut supra.