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521. Francesco Sforza a Luchina Dal Verme 1452 gennaio 20 Lodi

Francesco Sforza, avendo presente la richiesta del vogherese Rolando Bichinello, chiede a Luchina Dal Verme di voler trovare un sostituto del giudice d'appello della causa di Rolando, tenendo valido ogni atto legittimamente compiuto ed evitando ogni novità pendente l'appelatione.

Domine Luchine de Verme.
Per parte de Rolando Bichinello, habitatore de quella terra di Voghera, havimo recevuta l'inclusa supplicatione. Considerata aduncha la continentia de quella, maxime acioch'esso Rolando iustamente non se possa condolere, vi scrivemo et confortemo che, essendo morto il iudice del'appelatione, secundo se fa mentione in essa supplicatione, vogliati commetere la causa d'essa a appelatione a qualche altro valente iurisperito confidente dele parte, vel como meglio ve parirà, el quale habia ad cognoscere et decidere questa causa, como vorà la iustitia, provedendo che ogni atto fato devante al primo iudice hac in re, voglia non altramente, como se se facesseno de novo, purché siano fati legitimamente, per mancho spesa dele parte, nec minus che al dicto supplicante non se facia novitade alcuna, pendente l'appelatione, como è cosa debita et crediamo fariti. Data Laude, ut supra.


(a) Segue supplicatione depennato.