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557. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1452 gennaio 24 Milano

Francesco Sforza scrive a Teseo da Spoleto perché convinca la gente di Gragnano Soprano a non abbandonare il proprio paese, da cui se n'è andata dopo l'eccesso causato da Zammato e Rolando, uomini d'arme di Giacomazzo de Cola da Salerno, per il rufiuto loro opposto dalla popolazione di dare vino per loro e biada per i cavalli.

Theseo de Spoleto.
Cum summa displicentia sentito havemo che, richiedendo Zammato et Rolando, homini d'arme de messer Iacomacio da Salerno, ali homini de Gragnano Suprano vino e biada da cavali et recusando dicti homini de dargiene, se è venuto a tale inconveniente che alchuni d'essi soldati sono feriti et li homini hano habandonato la villa totalmente. Et perché non poteramo havere affano che più ne agravasse quanto ad audire che li nostri subditi siano iniuriati et maltratati, nì intendemo per modo alchuno tolerarlo, volemo et comandamote che subito intendi questa cosa et similiter si gli facia tale provisione che li dicti nostri homini retornano ad essa villa et gli possino conmodamente, senza alchuno timore deli soldati, habitare et fare li facti loro pacificamente, et da mò innanzi essi cum li soldati et li soldati cum essi non habiano ad curere ad inconveniente alchuno. Et de questo te carichamo quanto pur sia possibile, avisandote che anche ne scrivemo al prefato domino Iacomatio. Mediolani, ut supra.