"Libri della scossida dell' entrate et imposte della magnifica comunità di Castelgoffredo" (1645 - 1774)

sottoserie | livello: 4

Produttore fondo: Castel Goffredo, Comune di Castel Goffredo (sec. XIV - )

Contenuto: Il titolo "Libri della scossida dell'entrate et imposte della magnifica comunità di Castelgoffredo" raccoglie 16 registri, variamente denominati, che coprono un arco cronologico che si estende dal 1645 al 1774. Questa intestazione, scelta fra le diverse che i registri presentano ("libro della scossida dell'entrate et imposte della magnifica comunità di Castelgoffredo" ovvero "libro della scossa dell'imposta della magnifica comunità di Castelgoffredo", "libro del fodro", "libro da contribucioni", "libro d'esatione", "amministrazione dei beni comunali"), è quella che ne individua meglio il carattere comune: essi riportano infatti la contabilità delle riscossioni delle rendite prodotte dai beni della comunità e delle esazioni "tanto de' carichi regi, quanto de' locali ordinari e straordinari", imposti nel territorio di Castel Goffredo. Infatti i 16 registri raggruppati in questo titolo sono il residuo di due serie ben più corpose, andate perdute, la cui unica traccia è rimasta nel "Repertorium scripturarum archivii secreti magnificae comunitatis Castri Gufredi ... Nella scanzia de' libri, alla lettera M, N, O, P, Q", in cui si fa riferimento a n. 49 registri denominati "Libri d'esazione", relativi agli anni 1651-1736 e a n. 75 registri denominati "Libri delle contribucioni", relativi agli anni 1631-1736 1).

La redazione formale dei registri è sostanzialmente uniforme. Distinti in due partite, quella di sinistra riporta l'indicazione della somma da riscuotere o da liquidare, quella di destra le annotazioni relative all'avvenuta esazione o pagamento.

I "libri della scossida", i "libri del fodro" e i "libri d'esazione" ripetono uno stesso schema descrittivo: alle entrate della comunità (affitti dei mulini, affitto dell'osteria, affitto del forno, ecc.), con l'indicazione degli aggiudicatari dei beni affittati e dei relativi canoni da pagarsi, seguono l'elenco dei contribuenti tassati con la specificazione della quota dell'imposta distinta in "biolche", "teste", "dazio del grosso", e la descrizione delle spese sostenute per l'amministrazione della comunità. Ad ogni partita di conto corrisponde una contropartita con annotazioni relative al movimento numerario ("contadi", soldi", "fati boni in boleta", "conti a conto", "conti per saldo", "fati boni alla sua partita", ecc.).

I "libri da contribucioni" riportano invece solo l'elenco dei contribuenti tassati con la descrizione specifica delle imposte da esigere ("famiglia", "teste umane", "biolche di terra", "animali bovini", "porci", "pecore", "legna", "affitto attivo di casa", "trafico sopra capitale", ecc.).

Il registro "amministrazione dei beni comunali" infine riporta la contabilità relativa agli affitti dei beni della comunità e quella relativa all'esazione della tassa comunale e del testatico, imposte sui contribuenti che "non hanno estimo".

La diversità fra le partite di conto riscontrata nei registri sopra descritti, manifesta la varietà di tributi riscossi nella comunità di Castel Goffredo.

I "libri della scossida", i "libri del fodro", i "libri d'esazione" e anche il registro dell'"amministrazione dei beni comunali" si riferiscono alla riscossione della cosiddetta imposta del "fodro o taglia". Il carico di questa imposta comunitativa viene determinato annualmente dal consiglio della comunità, è commisurato alle esigenze amministrative del comune, in relazione diretta al gettito delle entrate derivanti dalle rendite dei beni comunali e colpisce i beni fondiari e le persone fisiche (imposizione del cosiddetto "testatico"). Il peso contributivo dei beni fondiari tassabili si determina, "ab immemorabili", con il metodo del "soldo d'estimo", che "consisteva in tassare giusta il metodo antico, apparente da cattastri comunitativi, le terre a tenore della loro cativa o mediocre qualità che ad un di presso risultava a soldi venti per cadauna beolca all'anno" 2). Al "testatico" invece sono soggette "le teste umane dai 15 a 60 anni inclusivi, e la tassa variava da lire di planeto 2 e 1/2 a 6 per capo, ad eccezione delle donne, pupilli, vecchi oltre i sessant'anni, dei colleggiati delle professioni civili, degli ufficiali e bassi ufficiali della milizia, dei garzoni di bottega, servi e famigli e dei forastieri che non avevano un decennio di dimora in luogo" 3). Quindi, ripartiti i carichi impositivi fra i diversi contribuenti, operazione la cui "legalità" è garantita dai rappresentanti della comunità (reggenti, massaro, cancelliere e ragionato) 4), si demanda l'esazione di queste imposte al massaro, il quale, ricevuti i "libri di dette tasse", ha il compito di riscuoterle entro l'anno 5).

Accanto a queste imposte "ordinarie", "ritrovandosi la comunità agravata d'infinità di debiti a causa delle presenti contingenze di guerra" 6), ovvero nei periodi di forte emorragia finanziaria, causata soprattutto da imposizioni statali, il consiglio della comunità può determinare di "trarre una contribuzione" per far fronte alle spese straordinarie determinatesi 7). Questa imposizione "straordinaria", di cui ne sono testimonianza i due "libri da contribucioni", colpisce, oltre che i beni fondiari e le "teste umane", oggetto dell'imposizione del "fodro", anche i cosiddetti "rotti", "intendendo sotto questa denominazione gli animali sopra un anno di età, le arti, le mercature, le colonìe, affittanze di terre, i fornelli da seta, gli opifici" 8). Il consiglio della comunità anche in questa occasione stabilisce il "regolamento della tassa", ossia determina la quota imponibile per ogni soggetto tassabile, elegge e nomina un deputato per ogni contrada del territorio di Castel Goffredo "per prendere le notte de' rotti da tassarsi" secondo il detto regolamento, e dà mandato di esigere la tassa ad un "esattore", nominato all'uopo, stabilendone l'onorario.

1) Vedi ASCCG, "XVIII. Oggetti vari. 12. Oggetti vari", b. 238, 1.

2) Vedi ASMN, ASMN, Arch. del Catasto Teresiano, Censo, Risposte ai quesiti, b. 755, Risposte della Comunità di Castelgoffredo N. 31.

3) Vedi Bonfiglio F., "Notizie storiche di Castel Goffredo", Brescia, Tipo-litografia F.lli Geroldi, 1922, p. 107; cfr. anche ASMN, Arch. del Catasto Teresiano, Censo, Risposte ai quesiti, b. 755, Risposte della Comunità di Castelgoffredo N. 32, in cui si specifica che il "testatico é imposto "soltanto al personale maschile, ciové dall'età degli anni 14 alli anni 60, venendo però una gran parte di questi esentati o per impiego o per privilegio, a tenore degli antichi ordini ducali. E questi vengono tassati lire 6 mantovane per cadauna testa".

4) Cfr ASMN, Arch. del Catasto Teresiano, Censo, Risposte ai quesiti, b. 755, Risposte della Comunità di Castelgoffredo N. 26.

5) Cfr ASMN, Arch. del Catasto Teresiano, Censo, Risposte ai quesiti, b. 755, Risposte della Comunità di Castelgoffredo N. 35.

6) Vedi ASCCG, "Ordinazioni dal 1707 al 1733", b. 8.

7) Vedi ASCCG, "XII. Finanze. 50. Imposte, tasse e contribuzioni diverse. Contribuzioni", b. 199, 2 e b. 199, 3.

8) Vedi Bonfiglio F., "Notizie storiche di Castel Goffredo", Brescia, tipo-litografia F.lli Geroldi, 1922, p. 107. Vedi anche "Regolamneto da osservarsi dalli deputati delle comunità dello Stato nelle commande de' carri e bovi per le occorrenze del servigio delle truppe cesaree, ecc.", all'art. 8, si specifica che "per quelli proprietari , che posseggono terre in quantità di biolche 50, li Deputati ed Eletti dovranno unire insieme tutti li Rotti di vari Particolari per formare delle biolche 50, con avvertenza di comprendervi, che li più vicini, e di terre e di case per maggior comodo per fare tutte dette comande, ed il loro carro; rispetto poi a que' particolari, che avendo de' Rotti, non terranno bovi, dovranno li medesimi supplire in denaro, cioé soldi 3 per ogni biolca ed in cadaun giorno di comando, per pagarli a chi soccomberà in loro vece", in ASCCG, "XII. Militari. 2. Somministrazioni varie. Alloggi e trasporti e somministrazioni varie", b. 211, 1.

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