Ospedale Città di Sesto San Giovanni (1953 - 1999)

sottoclasse | livello: 4

Produttore fondo: Milano, Ospedale Maggiore di Milano (1456 - 2005)

Consistenza: 58 fascc.

Contenuto: Documentazione relativa all'acquisizione dei terreni sui quale sorge l'Ospedale Città di Sesto San Giovanni, alla costruzione dell'ospedale, all'arredamento dei locali, all'allestimento dei servizi ed alla manutenzione degli edifici.

Storia archivistica: La documentazione relativa all'Ospedale Città di Sesto San Giovanni era organizzata secondo una struttura logica che poneva in apertura di serie gli atti relativi alla fabbrica dell'ospedale, seguiti da quelli generali sugli edifici ospedalieri ed infine da quelli particolari relativi ai singoli padiglioni, reparti ed edifici di servizio (tre classi: Fabbrica, Distinta A-Z, Padiglioni).

Criteri di ordinamento
Per la documentazione dell'Ospedale Città di Sesto San Giovanni si è deciso, come per gli ospedali di Niguarda e San Carlo, di non creare una sezione storica separata, nonostante vi si trovi documentazione più recente degli ultimi quarant'anni. La scelta è motivata dal fatto che con la legge regionale 19 novembre 1976, n. 50 l'istituto è diventato ente ospedaliero autonomo e quindi il complesso documentario conservato presso la vecchia amministrazione è da ritenersi "chiuso".

In fase di riordino si è stabilito di mantenere la struttura logica della documentazione descritta nella Storia archivistica, evidenziandola attraverso la creazione di tre sottoclassi distinte, come per le altre "case di residenza" denominate:
- Area e costruzione,
- Pratiche generali,
- Padiglioni, reparti ed edifici di servizio.

Breve storia dell'Ospedale di Sesto San Giovanni
Nell'immediato dopoguerra la città di Sesto San Giovanni, in seguito al recente sviluppo demografico, avvertiva l'esigenza di un proprio ospedale, che potesse soddisfare tanto le esigenze della sua popolazione, quanto quelle dei comuni limitrofi di Cologno Monzese e Cinisello Balsamo.
Il Consiglio degli Istituti Ospitalieri di Milano, venuto a conoscenza della situazione, avviò nel 1951 le trattative con il Comune di Sesto affinché il nuovo ospedale potesse costruirsi a spese della Ca' Granda e con la denominazione di "Ospedale Città di Sesto San Giovanni - Sezione staccata dell'Ospedale Maggiore di Milano". Le trattative richiesero molto tempo e solo nel 1953 si pervenne ai necessari accordi che prevedevano la donazione da parte di quel Comune agli Istituti Ospitalieri di Milano del complesso di beni mobili e immobili costituenti il cosiddetto "Policlinico del lavoro", dislocati su un'area di 13.000 mq.
A sua volta l'Ospedale Maggiore acquistò con propri mezzi, derivanti in buona parte dalla beneficenza dei milanesi, altri 14.000 mq di aree limitrofe a quella originaria, per "assicurare l'eventuale possibilità di futuri ampliamenti e per dare il necessario più ampio respiro alla gestione e alla vita del nuovo complesso" (Chiappa 1961).
Lo studio e la preparazione del progetto del nuovo complesso ospedaliero vennero affidati all'ing. Arturo Braga, con la collaborazione dell'arch. Alessandro Ribaldi e del Soprintendente sanitario prof. Germano Sollazzo. Le opere di costruzione ebbero inizio nel 1958 e vennero ultimate nel 1961, con l'inaugurazione, il 22 aprile, del nuovo ospedale.
Il nuovo ospedale è stato gestito e amministrato dal Consiglio degli istituti Ospitalieri di Milano fino al 1976 quando, in seguito alla L. R. 19 novembre 1976, n. 50 è stato trasformato in ente autonomo e scorporato dall'Ospedale Maggiore - Policlinico.

Criteri di ordinamento:

Documentazione correlata:
- Origine e dotazione - Case di Residenza - Ospedale Maggiore. Origine e dotazione - Eredità e legati - Testatori. Origine e dotazione - Eredità e legati - Donatori. Amministrazione.

Bibliografia:
- Chiappa 1961 = F. Chiappa (a cura di), Ospedale Città di Sesto San Giovanni - Sezione staccata dell'Ospedale Maggiore di Milano - 22 aprile 1961, Milano, 1961

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