Parrocchia di San Giovanni Battista in Busto Arsizio. Biblioteca capitolare e archivio storico Busto Arsizio (VA)

via don Giovanni Minzoni, 1
21052  Busto Arsizio (VA)

telefono: 0331320495

Cenni storico istituzionali
Sulla base delle conoscenze attuali desunte dallo studio dei documenti rinvenuti finora non è possibile indicare con precisione la data di fondazione della Biblioteca capitolare. Già dalla fine del Trecento si era costituito presso la chiesa di S. Giovanni un nucleo di libri e codici non strettamente indispensabili alla liturgia cristiana, alcuni dei quali confluiti poi nel patrimonio della biblioteca. La testimonianza più antica della sua esistenza risale agli inizi del XVI secolo: l'istituzione e i suoi promotori sono decantati nell'epigramma Bibliotheca Bustiensium dell'umanista Gian Alberto Bossi (1450?-1518?) che risale agli anni 1506-1508. Un'opera d'inizio Seicento, De oppido Busti relationes del curato Pietro Antonio Crespi Castoldi, conferma la prima decade del Cinquecento come il periodo nel quale collocare la fondazione della biblioteca. L'attivazione della Capitolare si inserisce nel rigoglioso contesto artistico-culturale di inizio Cinquecento, che Pio Bondioli ha definito "rinascimento bustese".
A quell'epoca il borgo di Busto Arsizio rientrava nella giurisdizione ecclesiastica della contigua Olgiate Olona, sede pievana dal VII secolo. La denominazione di capitolare per la biblioteca divenne legittima solo a partire dal 1583, quando prepositura e capitolo furono trasferiti da Olgiate alla chiesa bustese di S. Giovanni per volontà del cardinale Carlo Borromeo nel 1583, un anno dopo la sua ultima visita alla pieve e un anno prima della scomparsa.
La prima descrizione precisa della biblioteca risale al 1596 e si trova negli atti del visitatore ecclesiastico Aurelio Airoldi, mentre l'inventario più antico finora reperito è del 1566. In esso sono elencati un centinaio di volumi, quasi tutti a stampa, che ci rivelano il gusto umanistico del tempo che non distingueva nettamente la letteratura ecclesiastica da quella profana: accanto a opere di teologia e diritto e sermonari trovavano posto anche autori dell'antichità classica.
Documentazione dell'epoca induce a pensare che la biblioteca fosse considerata bene della chiesa di S. Giovanni e ciò è dimostrato anche dal fatto che in essa vi trasferivano i manoscritti e gli atti della chiesa e del clero bustese. Una controversia sorta a metà Ottocento tra Comune di Busto Arsizio e chiesa di San Giovanni circa diritti di possesso sui libri si concluse a favore dell'autorità religiosa, stabilendo definitivamente l'appartenenza dell'istituto.
Bernardino Crespi, annoverato tra i fondatori, diede alla biblioteca una sede idonea, facendo costruire un apposito edificio adiacente alla chiesa di S. Giovanni, tra le case parrocchiali della terza porzione curata. Nel corso dei secoli l'istituto cambiò domicilio diverse volte, in ragione di vicissitudini storico-politiche, come per esempio durante il critico periodo della dominazione napoleonica, oppure semplicemente logistiche, dettate dall'inadeguatezza dei locali a disposizione. Dal 1969 la biblioteca trova collocazione nell'edificio di via Don Minzoni al civico 1, costruito su progetto dell'architetto Enrico Castiglioni come sacrestia sussidiaria o sala capitolare collegata con la basilica di S. Giovanni.
La biblioteca è tra le più antiche dell'area Nord-Ovest di Milano. In virtù del materiale documentario in essa custodito e dell'attività di studio e ricerca messa in essere o supportata è da ritenersi di notevole importanza storico-culturale: dal 1970 la Soprintendenza regionale ai Beni librari fece inserire la Capitolare tra le biblioteche di interesse regionale. In ragione della sua natura di ente deputato alla conservazione, non prevede il prestito a domicilio della documentazione, ma garantisce un servizio di pubblica fruizione e consultazione. Le opere a catalogo toccano molti discipline, tra cui le letterature classiche e moderne, il diritto civile, la storia e la cultura locale; un discreto numero hanno contenuto strettamente ecclesiastico-religioso (esegesi biblica, diritto canonico, patristica, teologia, morale, prediche, biografie di uomini della chiesa, liturgia, ecc.). Il volume più antico è il famoso Evangeliario ambrosiano del IX secolo, proveniente dalla chiesa di Olgiate dopo aver perso la dignità prepositurale. Oggi il patrimonio librario e documentario dell'istituto, arricchitosi nel tempo, soprattutto negli ultimi decenni a seguito di importanti donazioni e lasciti da parte di privati e consolidatosi in virtù di diversi interventi di restauro del materiale più antico, ammonta a circa 15.000 volumi, di cui circa 80 codici, 80 incunaboli, 70 manoscritti e 360 cinquecentine. Tra i fondi archivistici conservati si segnalano, oltre all'archivio Pio e Miriam Bondioli: l'archivio storico della parrocchia e della pieve (vicariato fornaneo e vicariato urbano, secoli XIV-XX), accresciuto da carteggi e registri recuperati da vari ambienti parrocchiali; gli archivi delle confraternite, in particolare quella del Santissimo Sacramento di Busto Arsizio; il fondo della fabbriceria e del Capitolo canonicale di S. Giovanni Battista.

Apertura al pubblico:
martedì, mercoledì, venerdì (ore 15 alle 18)
[aggiornamento dei dati: marzo 2010]

Compilatori
Carminati Massimiliano, Archivista