Carità Mariani (1614 - 1786)

Sede: Cremona

Progetto: Archidata

L'eredità lasciata da Girolamo Mariani alla Carità vecchia dei Poveri di S. Nazaro diede vita ad un nuovo luogo pio. Con il suo testamento, in data 3 settembre 1614, il suddetto Mariani istitui erede universale la "carità", alla cui vicinia egli apparteneva: dispose che i Massari tenessero registri appositi per l'amministrazione dei suoi beni e che avessero l'obbligo di presentare annualmente il rendiconto del proprio operato ai vicini, che avrebbero deciso di confermarli o meno alla carica. Stabilì anche che i membri della vicinia fossero convocati per iscritto due giorni prima della congregazione e che coloro che non si presentassero fossero privati delle elemosine per un anno. Il 19 maggio 1615 il Mariani cambiò le sue disposizioni: nominò amministratori a vita del suo lascito Ferdinando Sfondrati, Ludovico Ripari, Zanetto Zaccaria, Baldassarre Sozzi ed Antonio Tenchelli in qualità di tesoriere, i quali sarebbero stati sostituiti alla loro morte dai loro discendenti residenti nella vicinia, e destinò a sede dell'eredità la propria casa in S. Nazaro.

Quando Girolamo Mariani morì, il 15 ottobre 1617, i vicini di S. Nazaro ne adirono l'eredità che costituì un nuovo luogo pio, la cui la principale caratteristica era la totale autonomia. Nel 1712 gli appartenenti alla vicinia esigettero i rendiconti della "carità Mariani" e rivendicarono la facoltà di eleggerne i reggenti; 13 anni dopo la causa si concluse con la riconferma delle disposizioni del testatore. L'ente in questione, benchè a volte gratificato del titolo di "venerando", era molto piccolo e possedeva solamente un terreno di 554 pertiche sito a Casalorzo Boldori e due case nella vicinia.

Per ulteriori notizie cfr. notizie storico - giuridiche della carità S. Nazaro.

G. Politi "Antichi...", vol. II. pp. LXXVII - LXXIX.