Luogo pio del Convenio Ospedale San Bernardo e Luoghi pii uniti di Monza (1769 agosto 07 - 1784?)

Sede: Monza

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Monza: Ente comunale di assistenza - ECA di Monza

I luoghi pii elemosinieri e ospedalieri della città vengono accentrati per volontà della duchessa di Milano Maria Teresa d'Austria, con decreto del 7 agosto 1769, in un unico istituto denominato luogo pio convenio ospedale S. Bernardo e luoghi pii uniti, la cui sede provvisoria è quella antica del luogo pio convenio, in attesa dell'ampliamento dell'antico ospedale di S. Gerardo che ne diventa la sede nel 1776 (in seguito alla soppressione dei padri minori nel 1784, si trasferisce l'ospedale nell'ex convento dei francescani, ma esso torna nella sede di S. Gerardo per volontà di Leopoldo II nel 1791).
In considerazione della natura promiscua dei soppressi ospedali di S. Marta e S. Bernardo, al nuovo ospedale vengono attribuite ancora le funzioni di assistenza ospedaliera a favore dei poveri e quelle elemosiniere.
Per la gestione e la direzione del nuovo ente il 5 ottobre 1770 viene costituito il "regio piano di regime dell'ospitale e luoghi pii di Monza", articolato nelle tre sezioni amministrativa, sanitaria ed elemosiniera. L'organo di governo è costituito da un capitolo di sei deputati, eletti dal consiglio di provvisione della città, e presieduto da un luogotenente. I deputati, che durano in carica due anni, hanno il compito della direzione interna dell'ente e dell'amministrazione del patrimonio ed hanno alle loro dipendenze un organico stipendiato composto da un tesoriere, un notaio - cancelliere - archivista, un ragionato, un agente di campagna, un sottoagente e due inservienti(1). Il tesoriere ha il compito di tenere il giornale di cassa con le registrazioni delle partite annuali di debito e credito. Il notaio ha l'obbligo di intervenire a tutte le sedute del capitolo, di redigerne i verbali e di tenere in ordine l'archivio. Il ragionato ha l'incarico della redazione del libro mastro con le registrazioni dei contratti massarizi sui fondi dell'ospedale, la cui conduzione e sorveglianza è affidata all'agente di campagna, coadiuvato da un sottoagente e due inservienti.
La sezione sanitaria del piano si occupa dei compiti del personale in servizio presso l'ospedale e delle norme di accettazione dei malati, secondo le quali sono ammessi all'ospedale esclusivamente pazienti poveri (muniti della "fede di povertà" redatta dal parroco) affetti da malattie curabili, mentre ne sono esclusi i malati cronici, alcuni contagiosi, i pazzi e sospetti di pazzia. La pianta organica del personale medico (la cui nomina è di esclusiva competenza del capitolo) prevede un medico primario, un chirurgo maggiore, un sottochirurgo, uno speziale, un maestro di casa, quattro infermieri e un sacerdote assistente spirituale degli infermi.
Infine, l'attività di assistenza elemosiniera è disciplinata dalla terza sezione del piano. La valutazione dello stato di indigenza è affidata ai parroci dei quartieri che stilano apposite liste per singole parrocchie ogni due mesi. I poveri in possesso della "fede di povertà" si presentano all'ospedale per ricevere il sussidio giornaliero.
Il restante dei fondi predisposti è stanziato per elemosine ai poveri che lasciano guariti l'ospedale, alle puerpere povere, alle ragazze povere da maritare.
L'organo di governo dei luoghi pii uniti viene disciolto nel 1784 per volere di Giuseppe II e sostituito da un solo amministratore e un solo direttore medico, dipendenti dall'assessore provinciale: pochi anni più tardi Leopoldo II istituisce nuovamente il capitolo dei deputati, sottraendo però ad esso la direzione medica che viene affidata ad un direttore medico(2).

Note
1. Cfr. il piano di regime, unità 342.
2. Cfr. F. de' Capitani Vimercati, "Un capitolo di storia ospedaliera lombarda. L'ospedale di Monza dal 1770 al 1900", tesi di laurea, Università degli Studi di Milano, Facoltà di lettere e Filosofia, a.a. 1976 - 1977, pp. 32 e segg.