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1650. Francesco Sforza a Bertoluccio de Euzobio 1453 maggio 15 Milano

Francesco Sforza ordina a Bertoluccio de Euzobio, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese, di indagare sulla contestazione degli uomini di Mornico contro alcuni Aliprandi, che abitano in detto luogo e fanno lavorare la terra, ma non vogliono contribuire con loro perché si dicono cittadini di Pavia e ivi sono tassati. Se risulterà che sono tenuti alle contribuzioni locali, provveda che le paghino.

[ 340r] Bertolucio de Euzobio, comissario super alogiamentis equorum in Papiensi.
L'homini de Mornucho n'hano fato grave querella de alcuni deli Aliprandi habitanti in quelo locho, quali fano exercitio rusticale e fano laborare per altri e tamen, soto pretexto che siano citadini de Pavia et ibidem contribuiscano per tuti li suoi beni, la qual cossa loro dicono non essere vero, no(n) voleno essi citadini contribuire con loro, licet gli siano debitamente obligati secondo che vedarai latius per la supplicatione introclusa. E, pertanto, te commettemo e volemo intende, senza alcuno litigio ho dillatione de tempo, questo fato e s'el te constarà ch'essi deli Aliprandi siano debitamente obligati ala contributione d'esi carichi con li dicti homini, constrenze li dicti deli Aliprandi e provede che pagano e contribuischono con essi homini per la loro rata e debita portione, come è honesto. Data Mediolani, xv maii 1453. (a)


(a) A margine: Pro domino Manrioto de Perusio.