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449. Francesco Sforza al podestà di Sale 1453 gennaio 12 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Sale che alcuni si erano portati da lui a nome di quella comunità lamentandosi della esenzione e privilegi di Facino, fratello e nipoti Trovamali. Presente Facino e affidato ad Angelo da Rieti, auditore ducale, la soluzione del caso secondo giustizia, quelli di Salle se ne partirono accampando ragioni di sindacato e personali motivi, ma promettendo di ritornare indilate. Si ebbe un bell'aspettarli e Facino un bel spendere per l'albergo Al che il duca comanda che a Facino, fratello e nipote non si diano più scocciature e alla controparte che si porti da lui con le proprie ragioni.

[ 106r] Potestati nostro Sallarum.
In questi dì passati foreno da nui alcuni, nomine de quella nostra communitade, agravandosse dele exemptione e privilegii de Facino, fratello e nepote di Trovamali. Presente esso Facino, nuy commetessemo al spectabile domino Angelo da Rieto, nostro auditore, che in questo facesse quello volle iusticia, et perché essi agenti per la dicta communità diseno volere andare a casa per lo sindicato e per loro rasone, quale diceveno non havere sego et tornare indilate, la qual cossa non hano fato, dolendose immo Facino essere frustato de spese aspectando qui sula hostaria. Pertanto te scrivemo e volemo che non lasi dare molestia ali dicti Facino, fratello et nepoti di Trovamalli, contra la dispositione d'essi loro privilegii et exemptione, comandando ale parte fra quello che te parerà conveniente, che vengano da nui con loro rasone per poterli fare debita previsione. Mediolani, xii ianuarii 1453.