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710. Francesco Sforza al podestà di Fidenza 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza dice al podestà di Fidenza che non gli pare onesto che il suo concittadino Giovanni Streto sia essere trattato peggio degli altri, tenuto conto della disposizione circa le case non affittate. Il duca vuole che non gli si diano noie se le cose stanno come egli scrive e si revochi qualsiasi novità fattagli in proposito.

[ 157r] Potestati nostro Burgi Sancti Donini.
Se querella Gioanne Streto, habitatore de quello Borgo de Sancto Donino, come vederai per la supplicatione sua, quale te mandiamo inclusa. E perché non è honesto ch'el dicto supplicante sia pegio tratato deli altri, considerato l'ordino dice essere fato dele case non se afictano in quella terra, siamo contenti e volemo che, essendo vere le cosse narate, non lasi molestare esso supplicante per la rata de dicta casa dal tempo li è relaxata nele mane in que e cosi per l'avenire mentre se aficta, et ogni novità fate dal dicto tempo in qua fala revocare, come ne pare honesto. Si tamen la cosa fuisse altramente, ho avesse cossa iuridica in contrario, de his avisane per tue lettere. Mediolani, vii februarii 1453.