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413. Francesco Sforza ad Astorgio Agnesi 1450 settembre 18 Milano

Francesco Sforza invita il cardinale Astorgio Agnesi a patrocinare il beneficio dell'abbazia di San Celso per Gabriele del Maino.

Cardinali Beniventano (1).
Havemo ricevuta vostra littera et inteso quanto la signoria vostra scrive circa alla richesta et supplicacione havemo facta ala santità de nostro Signore per fare conferire l'abbacia de Sancto Celso a Gabrielo del Mayno, affino nostro et dela illustre nostra consorte madona Biancha, dela risposta scrivite havere facta la prefata santità quale dice per informacione ha havuta tanto del beneficio, devocione et sito suo quanto dela condicione del dicto don Gabriello preferito, non li pare de farlo in consiencia sua, perché dice dicto don Gabriello essere molto giovene per rispecto alla qualitate, condicione, devocione et sito del locho et per lo concorso che ha, et cetera. De che respondemo ale parte: et prima, alla parte dela observancia, sito et devocione del locho, dicemo che è vero ch'el loco porta el nome de observancia et devocione, ma nelli effecti non è de tanta observancia quanto fi dicto, et questo è per non havere fermo et continuo superiore, et è preso la mura dela citade, loco importantissimo; ma ala seconda parte del dicto Gabriel, dicemo che la informacione data alla santità de nostro Signore è stata data per persone che hanno parlato più a voluntà che a raxone, perché lo dicto don [ 151r] Gabriello è de quello ordine, ma non de quella regula, lo quale è de etade de anni circa xxxiiii et è docto, idoneo, continente et virtuoso et digno et capace del dicto beneficio. Et ad verificacione de questo dicemo che receveremo in singular piacere et contentamento che la santità de nostro Signore mandi ad havere informacione dal canto de qua in questa citade, dove esso don Gabriello è noto dela condicione, etate et suficiencia sua, prima per respecto nostro, ad ciò che parà non scrivamo cussì facilmente per ogniuno che non sapiamo come et per non perdere el credito. Che quando la santità de nostro Signore credesse ad tale informacione non vere, per ogniuno che li scrivesemo staria in ambiguo, credendo fose inganata la consciencia sua, et poy pariria ad altri fossemo in poco precio cum la santità de nostro Signore quando per uno modo idoneo non potessemo obtenere uno simile beneficio. Et perché semo certi la prefata santità ha mosto tal parlare per sinistra et non vera informacione havuta, pregamo la signoria vostra voglia instare cum la prefata sanctità che se digni de conferire la dicta abbacia al prefato don Gabriel dal qual sarà optimamente recta et governata. Et quando pur avesse in ciò dubietade, semo contentissimi che mandi chi li pare dal canto de qua ad informarse dela condicione sua, perché non dubitamo che, se la prefata santità soa solummodo lo vedese senza altro examine, gli concederia molto più degno beneficio de quello. Piacevi operare per omni modo che habia locho, perché non avendo loco et siando affine et idoneo como è, ne cederia ad mancamento asay, como doveti pensare, et attento maxime che in quello loco, respecto al sito, bisogna li sia persona dela qual ne possiamo pigliare confidencia et che sia fidatissimo. Mediolani, die xviii septembris 1450.
Iohannes de Ulesis.


(1) Si tratta del cardinale Astorgio Agnesi (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 672).