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89. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1450 agosto 14 Lodi

Francesco Sforza ordina che Antonio da Vertova venga soddisfatto del suo credito di 470 lire.

Gracino de Piscarolo.
Dilecte noster, como in questi dì scrisemo al referendario et thesorero (1) nostri lì, s'è lamentato Antonio de Vertua, abitatore de quella nostra, ch'el non pò conseguire cccclxx livre vel circa ch'el debbe havere per robbe date a noy et alla corte nostra, como appare per soe bolete et scripture facte, quantunche più volte habiamo scripto circha de ciò. Pertanto ve cometiamo et volemo che sopra quelli dacii te parirano omnino faci satisfare al dicto Antonio de quello debbe havere, senza execepcione o contradicione alcuna et in modo ch'el non habia più casone de venire da nuy ad lamentarse. Data Laude, die xiiii augusti 1450.
Cichus.


(1) Si tratta del referendario di Pavia, non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 319, con inizio 1451 gennaio 1) e di Nicolino Colleoni, tesoriere della stessa città (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 321).