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511. Francesco Sforza a Guglielmo de Visdominis 1451 marzo 30 Milano

Francesco Sforza sollecita Guglielmo de Visdominis, precettore a Piacenza, a rinunziare alla commendaria (di cui lo hanno privato il gram maestro di Rodi e il priore della Lombardia) in favore di un amico del duca, assicurandolo che avrà una pensione annuale che gli consentirà di vivere onorevolmente.

Domino fratri Guglielmo de Vicedominis, preceptori in civitate Placentie.
Havimo inteso ch'el gran maistro da Roddi et cussì el venerabile misser lo priore de Lombardia vi hanno privato della commandaria, quali haviti tenuta perfin a mò in quella nostra cità, della qual cosa molto ne rencresce et pare che contra vuy alegano che si ti in etate decrepita et che non faciti el dovere verso essa commandaria. Or sia como sia voglia, del tutto molto ne despiace per lo grande amore et fede quale siamo certiffichati ne haveti continuo portati a nuy et al stato nostro. Et perché nuy siamo desiderosi di fare bene ad uno nostro molto intrinsico amico et fedele servitore nostro, vi confortiamo et quanto possemo vi carichamo et stringemo che vogliati renuntiare essa commandaria in esso amico nostro, perché nuy operarimo da poy che li prefati gran maistro et priore la confirmaranno, avisandovi che nuy providirimo cum dicto nostro amicho ch'el vi sarà censo sive pensione annuale, in modo che porriti vivere honorevelmente et bene, siché per farne cosa a nuy grata, della quale ne prenderimo grande a piacere, vogliati renuntiare dicta commandaria. Data Mediolani, die penultimo mensis martii MCCCCLI.
Cichus.