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87. Francesco Sforza al luogotenente di Alessandria 1451 dicembre 3 Cremona

Francesco Sforza ordina al luogotenente di Alessandria di sospendere ogni azione promossa contro alcuni di Burci su richiesta di Righetto dei conti di Accrossane e di sua moglie, perché i predetti di Burci dicono di non essere comunque obbligati con detto Righetto e di essere cittadini di Parma.

Locuntenenti nostro Alexandrie.
Ali dì passati ve scrissemo, a petitione da Righeto ex comitibus Accroxane e de sua dona, facesti rason summaria et expedita contra alcuni di Burci, qual pretendevano essere sui debitori. Adesso sono ritornati da nuy essi di Burci lamentandosse de questo, e dicono non poter essere convenuti lì in Alexandria per rason veruna, maxime che sono citadini de Parma, et ibi stano continuo e che non sono obligati in cossa alcuna verso el dito Henrigheto, nec ratione contractus, nec ratione delicti. Pertanto non intendendo de fare nè concedere cossa per la qual veruno se possa iustamente condolere, ve scrivemo e volemo perché non appare a nuy altra cossa in contrario non procedati più ultra contra essi di Burci e che revocati libere ogni novitate gli fosse fata contra hac in re. Data Cremone, die iii decembris MCCCCLprimo.