San Giovanni Battista

Bonino da Campione

San Giovanni Battista

Descrizione

Autore: Bonino da Campione (1375-1385 ca.), scultore

Cronologia: ca. 1375 - ca. 1385

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo/ scultura

Misure: 29 cm x 16 cm x 67 cm (intero)

Descrizione: La figura di san Giovanni Battista, scolpita a tutto tondo in marmo e impostata su una base quadrangolare, si presenta in stasi gravitante e con il corpo ruotato sull'asse e le membra disposte in un lieve ancheggiamento, sottolineato dal disegno ondulato delle pieghe del manto, appoggiato sulla spalla e panneggiato intorno alle gambe; al di sotto del manto, in accordo con la descrizione del Vangelo (Marco. 1, 6), si dispiega una veste di crine di cammello, attentamente descritta nel suo ritmico tessuto di ciocche ondulate.
Il volto del santo, con lo sguardo ispirato, è cinto da una chioma fluente che scende sinuosa ai lati del volto, e da una lunga barba a forfecchio. Il labbro è evidenziato da una stesura rosata, traccia di un'antica policromia.
Con la mano sinistra il Battista regge un medaglione raffigurante l'agnello mistico, fornito di aureola e vessillo crociato, verso cui punta l'indice della mano destra, a tradurre in un'immagine di immediata comprensione la frase che egli avrebbe pronunciato alla vista di Cristo, giunto sulle rive del Giordano per essere battezzato, e che è talora registrata in una scritta tracciata su un cartiglio che il santo tiene in mano: "Ecce agnus dei qui tollit peccata mundi".

Notizie storico-critiche: La statua di San Giovanni Battista proviene dal cupolino del fonte battesimale settecentesco della Chiesa di S. Stefano a Vimercate. La finitura a tutto tondo suggerisce che la scultura non fosse originariamente collocata contro un piano di fondo, ma che fosse posta in posizione isolata o collegata a una struttura d'analogo carattere. L'iconografia, ad esempio, suggerisce una sua collocazione sopra il coperchio o al vertice di un pilastro emergente, al centro di una vasca battesimale, come quella ospitata un tempo nella Chiesa vimercatese di S. Maria e trasferita in S. Stefano poco prima del 1634.
L'attribuzione dell'opera a uno stretto collaboratore di Bonino da Campione, con una datazione intorno al 1375-1385, è frutto delle accurate ricerche condotte dalla critica negli ultimi anni (Vergani 2011). Sulla base di un'attenta analisi iconografica e stilistica, si è potuto dimostrare l'assoluta originalità dell'opera nel panorama della scultura lombarda del XIV secolo, solo a tratti confrontabile con la statua del Battista del tabernacolo di Porta Nuova a Milano attribuita al Maestro della lunetta di Viboldone con una datazione poco successiva al 1350, consentendo così di avvicinare la statua ai modi di Bonino da Campione, lo scultore che con il Maestro della lunetta di Viboldone e con Matteo da Campione condivide il ruolo di più qualificato interprete della linea di maturazione del linguaggio campionese in direzione del gotico toscano.
A una considerazione attenta, notevoli risultano le affinità della statua con le opere di Bonino e dei numerosi scultori della sua cerchia, specie con quelle riferibili a una fase avanzata: l'acconciatura a lunghe ciocche, le pieghe espressive agli angoli del naso, la forma della canna nasale e dell'arco sopraccigliare.

Collezione: Collezione del MUST Museo del territorio vimercatese

Collocazione

Vimercate (MB), MUST - Museo del territorio vimercatese

Credits

Compilazione: Pesenti, Massimo (2014)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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