Inginocchiatoio

Fantoni Andrea (e aiuti); Caniana, Giacomo (attribuito)

Inginocchiatoio

Descrizione

Identificazione: Deposizione di Cristo dalla croce

Autore: Fantoni Andrea (e aiuti) (1659-1734), intagliatore e scultore; Caniana, Giacomo (attribuito) (1750-1802), intarsiatore

Cronologia: ca. 1690 - ca. 1692ca. 1769 - ca. 1770

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di noce/ scultura; legno di noce/ intaglio; legno di bosso/ scultura; legno di bosso/ intaglio; legno di bosso/ intarsio; radica di noce

Misure: 133 cm x 70 cm x 254 cm

Descrizione: L'inginocchiatoio si imposta su un basamento decorato da motivi vegetali. Nella parte inferiore della struttura, racchiusa tra due telamoni, si trova la tarsia raffigurante "Gesù che incontra il centurione". Al centro dell'alzata sovrastante, il medaglione con la "Deposizione di Cristo dalla Croce" è circondato dalle piccole statue dei Quattro Evangelisti inserite in una cornice di girali vegetali. Il fastigio superiore, ornato da figure a tutto tondo e volute acantiformi, rappresenta il "Trionfo della Croce": la Morte, raffigurata come uno scheletro incappucciato con in mano una falce, è schiacciata, insieme alle forze del Male, dalla Croce sorretta da quattro angioletti.

Notizie storico-critiche: L'inginocchiatoio fu realizzato dalla bottega di Andrea Fantoni tra la fine del 1691 e i primi mesi del 1692, come attestano anche alcuni disegni preparatori. L'opera è in relazione con l'analogo inginocchiatoio, identico nella struttura, addossato alla parete sinistra, anch'esso realizzato dalla bottega di Andrea. Al centro dell'alzata fu inserito l'ovale intagliato nel 1690 ad altorilievo dallo stesso Andrea e dai fratelli Donato, Giambettino e Giovan Antonio come prova di abilità per la Fabbriceria Parrocchiale. Fu proprio con questo esemplare, raffigurante la "Deposizione di Cristo dalla croce", e con altri elementi lignei, che Andrea Fantoni, ormai succeduto al padre a capo della bottega, ottenne nel 1692 il contratto per la realizzazione degli arredi della seconda Sagrestia. Vero e proprio capolavoro, il medaglione presenta chiari riferimenti ad illustri modelli internazionali, come la "Deposizione" dipinta da Charles Le Brun per la cappella di Versailles. L'inginocchiatoio fu completato diversi anni più tardi con l'inserimento della tarsia lignea attribuita tradizionalmente a Giacomo Caniana, noto architetto ma soprattutto abile intarsiatore e restauratore di tarsie lignee. La datazione inzialmente proposta, oscillante tra il 1779 e il 1789, è stata poi anticipata al 1769-1770, in rapporto agli intarsi eseguiti negli stessi anni nei bancali del presbiterio della Cappella Colleoni a Bergamo. Alla Fondazione Fantoni di Rovetta è conservato un disegno preparatorio della tarsia attribuito, seppur con qualche dubbio, allo stesso Caniana. Il modo di trattare le figure, l'atteggiamento enfatico dei personaggi, la costruzione della scena e la stessa modalità di esecuzione, sembrano infatti più vicini allo stile della tradizione fantoniana.

Collocazione

Alzano Lombardo (BG), Chiesa di S. Martino

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2014); Fracassetti, Lisa (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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