Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e santa Maria Maddalena

Negretti Jacopo detto Palma il Vecchio

Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e santa Maria Maddalena

Descrizione

Autore: Negretti Jacopo detto Palma il Vecchio (1480 ca./ 1528)

Cronologia: ca. 1520

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tavola/ pittura a olio

Misure: 99,2 cm x 73,9 cm

Notizie storico-critiche: L'opera, destinata in origine alla fruizione privata, rappresenta uno dei più caratteristici risultati di Palma il Vecchio in una fase avanzata del suo percorso artistico. Nell'ambito di comuni ricerche, circolanti nell'ambiente artistico veneziano, di un quadro sacro privato con figure tagliate al busto e disposte in sacra conversazione, Palma propone qui una interpretazione più intima e partecipata in cui i personaggi si esprimono in un delicato scambio di affetti e in un intreccio equilibrato di sguardi e movimenti (G.Valagussa in [Grandi pittori del Rinascimento dell'Accademia Carrara di Bergamo, 2014]. Nei paesaggio con monti azzurrini sullo sfondo il Palma, giunto a Venezia dalla Bergamasca prima del 1510, quando viene citato per la prima volta in un documento veneziano, ricorda forse i luoghi di Serina in Val Brembana, sua terra natale. L'opera è forse da identificare con quella "figura di maria Vergine con Bambino in piedi tolta in mezzo da San Giovanni e dalla Maddalena, rarissima fatica del palma vecchio", citata da Ridolfi in casa di Bortolo Dafino a Venezia. Erroneamente considerato da alcuni come proveniente dalla collezione Orsetti, il dipinto giunse in Accademia Carrara con il Legato Lochis che acquistò l'opera nel 1830 a Milano ad un'asta della collezione di Pino Calderara. A seguito del recente restauro (D. Fagnani) è emersa un'opera condotta con una liberta e felicità d'ispirazione sorprendenti: la pittura è eseguita con pennellate fluide e leggere e sembra che il pittore lavorasse di getto, senza la traccia di un disegno preparatorio, come denunciano i numerosi veloci pentimenti e varianti. Unanimemente riferita a Palma, l'opera ha ricevuto pareri discordi solo riguardo alla datazione. La derivazione del Bambino dal "Trionf di galatea" di raffaello alla Farnesina a Roma del 1512, riprodotto in incisione da Marcantonio Raimondi nel 1515 collocherebbe l'opera a dopo questa data. Una cronologia al 1517 circa è stata proposta recentemente da G. C. F. Villa (in "I grandi veneti", 2010, pp. 100-101) mentre Valagussa vede nell'opera una piena espressione del magistero di Giovanni Bellini nell'attività di Palma intorno al 1520, prima che l'artista fosse profondamente affascinato dagli esempi di Tiziano . La cornice attuale è quella stessa fatta realizzare da Antonio Fidanza nel 1831.

Collezione: Fondo Lochis

Collocazione

Bergamo (BG), Accademia Carrara - Museo

Credits

Compilazione: Trichies, Silvia (1998)

Aggiornamento: Civai, Alessandra (2010); Civai, Alessandra (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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