Credenza con alzata

Guggenheim, Michelangelo

Credenza con alzata

Descrizione

Autore: Guggenheim, Michelangelo (1837-1914), esecutore

Cronologia: post 1875 - ante 1899

Tipologia: arredi e suppellettili

Materia e tecnica: legno di noce/ intaglio

Misure: 187 cm x 80 cm x 237 cm

Descrizione: Su un alto basamento modanato con decorazioni a ornati vegetali, poggiante su tre sostegni antropomorfi, si innalzano tre figure di satiro, a tutto tondo, in funzione di cariatidi che reggono la mensola contenente tre cassetti con testa di mostro a rilievo; alzata con pannello verticale decorato con scena di raccolta dell'uva, affiancato da due figure di grifi su cui poggia sottile mensola con coronamento con putti vendemmianti che incorniciano scudo ovale sovrastato da foglia accartocciata.

Notizie storico-critiche: L'arredo, di notevole importanza, apparteneva al tedesco di Lipsia W.E.J. Kees (1864-1906) che fu proprietario di Villa Monastero dal 1897 al 1906 e che operò notevoli interventi nella dimora, riustrutturandola e ammodernandola inserendo un impianto di riscaldamento centralizzato (di produzione tedesca, tuttora funzionante) a bocchette di aria calda, insieme ad un altrettanto efficiente impianto di illuminazione, che per l'epoca erano all'avanguardia. Kees arredò quindi la propria residenza di villeggiatura sul Lago di Como secondo il proprio gusto d'oltralpe, che comunque era estremamnete aggiornato alle mode del tempo. Ogni ambiente di Villa Monastero presenta un connubbio assai studiato in cui mobili, arredi e decorazioni si integrano riproponendo un diverso stile del passato, secondo il gusto eclettico dell'epoca. Pertanto troviamo la sala da pranzo, o Sala Nera dove sono collocati i mobili di Guggenheim, in stile rinascimentale e tardo manieristico, la sala di ricevimento, o Sala Rossa, in stile neorocò, il salone da musica in stile Luigi XIV, la camera da letto in stile neosettecentesco, il bagno in stile pompeiano, il salottino in stile orientale con un raro mobile giapponese. E' proprio forse riferendosi ad ambienti come questi che Jacob von Falke, visitando l'Esposizione Internazionale di Vienna del 1873, sottolineava come l'uomo moderno "abita e dorme nel Settecento, ma cena nel Cinquecento, a volte fuma il sigaro e beve il caffè in Oriente, mentre fa il bagno a Pompei o nell'antica Grecia". I laboratori di Guggenheim, la cui sede era nel prestigioso Palazzo Balbi sul Canal Grande a Venezia, erano infatti specializzati nell'esecuzione di mobili "in stile"; i suoi arredi, presentati alle varie esposizioni universali internazionali, venivano esportati in America, Austria, Germania, Francia, Inghilterra e addirittura in Sudamerica. Va ricordato che gli artigiani che lavoravano per Guggenheim, all'incirca nei medesimi anni (1890), eseguivano i mobili neorococò per l'appartamento che l'imperatore di Germania, il Kaiser Guglielmo, avrebbe occupato nella Villa Reale di Monza durante la sua visita in Italia. Si tenga inoltre presente che i mobili progettati da questi laboratori per Palazzo Papadopoli a Venezia vennero ammirati anche da un altro sovrano tedesco, Luigi II di Baviera, cui Kees sembra talvolta volersi ispirare nella decorazione della propria residenza lariana.
L'ornamentazione della sala è tutta studiata in stile neorinascimentale: analoghi decori con putti alati compaiono perfino sulla carta da parati realizzata mediante stampa a freddo da rullo, con lumeggia ture dorate a rilievo.

Collezione: Collezioni della Casa Museo Villa Monastero

Collocazione

Varenna (LC), Casa Museo Villa Monastero

Credits

Compilazione: Ranzi, Anna (1997)

Aggiornamento: ARTPAST/ Cresseri, M. (2006); Ranzi, Anna (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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