Piazza Concordia a Mantova

Zanfrognini, Carlo

Piazza Concordia a Mantova

Descrizione

Identificazione: veduta di Mantova

Autore: Zanfrognini, Carlo (1897-1976), pittore

Cronologia: post 1954

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela/ pittura a olio; legno/ doratura

Misure: 51,5 cm x 64,5 cm (dipinto); 66 cm x 79 cm (cornice)

Descrizione: Dipinto a olio su tela con cornice dorata, modanata e decorata con motivo a zig-zag. Opera di forma rettangolare.

Notizie storico-critiche: Nel dipinto è rappresentato uno scorcio innevato, leggermente dall'alto, dell'attuale piazza Concordia a Mantova. A destra si scorge la Rotonda di San Lorenzo, mentre sullo sfondo emergono parte della facciata ed il campanile della Basilica di Sant'Andrea. A sinistra si osservano la casa del Mercante e altri edifici porticati. Al centro della strada spiccano una bancarella con il venditore e tre acquirenti.
"Zanfrognini ricerca, quadro per quadro, le corrispondenze tra il proprio mondo poetico e le creature, i luoghi e le cose". Al pittore sembra che basti guardarsi attorno perché sorgano le visioni degli orti, le sponde lacustri (ora fosche e nebbiose, ora specchianti), i volti familiari, le nature morte e le nevicate che caratterizzano i suoi dipinti. "Non c'è opera di Zanfrognini in cui il bianco - utilizzato con valore astratto - e le sue infinite varianti rosate, gialline, violette e azzurrine, non suggeriscano idee poetiche. (...) Le stesure cromatiche si dispiegano in variazioni tonali sempre più rischiarate e arse, in cui anche il segno grafico prende evidenza e gli sbattimenti di luce, le ombreggiature, i controluce si fanno lievi, aerei, carezzati. (...) La malinconia che invade molta pittura di Carlo Zanfrognini può essere questa capacità di gioia umile, sottotono. Non l'entusiasmo e la pena di vivere, ma una specie di perpetua attesa, di sospensione del vivere" [G.M. Erbesato, "Carlo Zanfrognini. Antologia: 1915-1975", Mantova 1984, p. 1]. La critica elogia la pittura sommessa che fa dell'artista mantovano uno dei cosiddetti "taciturni": nelle sue opere la materia sembra dissolversi, lo spazio è liricamente affidato al colore, quasi assorbito dal supporto negli esperimenti della tecnica dell'affresco trasferito su tela o su cartone.

Collezione: Collezioni civiche del Museo di Palazzo Te

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Benini, Monica (2019)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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