Ratti Carlo & Figli - Lecco

Descrizione

La macchina è il risultato della profonda modifica di una binatrice preesistente. La parte centrale della macchina è una sezione di binatrice a cassetta a 6 capi e a 5 sezioni, a due facce, del tipo con svolgimento radiale (che serve alla realizzazione di trame); alle estremità sono state montate due trecciatrici Un solo lato della binatrice è completo. Binatrice: nella parte alta si trova il castello in legno che porta le rocche da binare (6 per ognuna delle 5 sezioni), formato da una coppia di spalliere (una per lato) inclinate verso il meccanismo di binatura; tale castello, originale, è stato modificato sopraelevandolo con una struttura in ferro che porta una bacchetta orizzontale in ferro sporgente con funzione di passafilo. Il meccanismo di binatura è racchiuso in una cassettina da cui sporgono dei rampini in metallo e vetro: la cassettina è inserita con leggera inclinazione in due guide apposite ed è completata da una sorta di coperchio inserito sopra, nelle medesime guide. I fili provenienti dalle rocche sovrastanti passano sui rampini del meccanismo che serve ad arrestare il rocchetto raccoglitore in caso di rottura di uno dei capi. Tale meccanismo, che costituisce la parte caratteristica del binatoio, è formato da bilancini con leva a contrappeso, terminanti con un piccolo rampino che sporge fuori da una fessura della cassettina che racchiude il meccanismo. Poco sotto si trova la zettiera, in ferro, che serve le 5 sezioni: un ricciolo in vetro raccoglie i fili provenienti dalle rocche superiori e li convoglia al rocchetto di raccolta del filo binato. Il rocchetto di raccolta è infilato su un fuso in acciaio dotato di un borlino di legno che ruota per frizione contro le pulegge piane di trasmissione, in acciaio, dell'albero orizzontale. Trecciatrice: ciascuna è formata da due sezioni identiche e funzionanti contemporaneamente. Nella base in ferro si trovano 4 ruote dentate piane uguali, ingranate fra loro in successione; ciascuna può portare fino a 5 portaspolette verticali in apposite sedi. Il movimento della macchina intreccia i fili a formare una treccia che, dopo alcuni passaggi che ne regolano la tensione, si avvolge su un aspino, posto più in alto.

Funzione: La parte centrale della macchina esegue la binatura (operazione che consiste nell'accoppiare più fili uscenti da altrettanti rocchetti per formare un unico filo che si raccoglie in un solo rocchetto). Le due trecciatrici laterali permettono la realizzazione di cordini intrecciati, destinati ad uso interno, per legature varie.

Modalità d'uso: La macchina è mossa da un motore. Binatrice: I fili da binare si svolgono dai rocchetti posti sulla spalliera, scorrono sul passafilo, passano vicino alla cassettina, disposti in modo da sostenere i rampini che ne sporgono; da qui vengono raccolti insieme dal ricciolo della zettiera che li convoglia al rocchetto di raccolta. Se un capo si rompe, il contrappeso fa rientrare nella cassettina il relativo rampino, il quale battendo su una leva, fa staccare dalla frizione il fuso che porta il rocchetto di raccolta, il quale immediatamente si arresta. Trecciatrice: l'azionamento della macchina mette in movimento le 4 ruote ingranate che intrecciano i fili precedentemente binati dalla sezione binatrice della macchina: il cordoncino che ne risulta viene avvolto sull'aspino posto più in alto.

Autore: Ratti Carlo & Figli - Lecco (costruttore meccanismo di binatura)

Datazione: post - ante

Tipologia: Banco di binatoia; Binatoio

Materia e tecnica: legno; acciaio; ferro; vetro

Misure: 250 cm x 113 cm x 185 cm

Collezione: Macchine e strumenti tessili del Museo Didattico della Seta di Como

Collocazione

Como (CO), Museo Didattico della Seta

Riferimenti bibliografici

Colombo G. "Sunto delle lezioni di merceologia e tecnologia dei bozzoli e della seta", , Dispensa 98 p.3

Carboni, P. "Chimica e tecnologia della seta", Milano 1947, pp.172-174 f. 89

Credits

Compilazione: Bianchi, Carlotta (2002); Masciadri, Diego (2002)

Aggiornamento: Bianchi, Carlotta (2007)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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