Ercole al bivio (Il principe Massimiliano I di Baviera come Ercole)

Sadeler Jan I; Sustris Frederick detto Federico Fiammingo

Ercole al bivio (Il principe Massimiliano I di Baviera come Ercole)

Descrizione

Identificazione: Ercole al bivio

Autore: Sadeler Jan I (1550/ 1600), incisore; Sustris Frederick detto Federico Fiammingo (1540 ca./ 1599), inventore

Cronologia: ca. 1595

Oggetto: stampa smarginata

Soggetto: mitologia

Materia e tecnica: bulino

Misure: 308 mm x 396 mm (parte incisa)

Notizie storico-critiche: Il soggetto di questa incisione rappresenta uno dei più noti apologhi dell'antichità, "l'Ercole al bivio", ideato dal sofista greco Prodico di Ceo e tramandato da Senofonte e da altri autori, assai diffuso in ambito figurativo soprattutto nell'arte rinascimentale e barocca. Ercole è raffigurato al centro della composizione con gli attribui classici della pelle di leone e la clava. Sulla roccia alle sue spalle è incisa la lettera Y, la cosiddetta "Littera Pythagorae", simbolo del bivio della vita umana e della scelta. Si noti come le due gambe superiori della Y differiscono fra di loro: quella dal lato della Virtù sale senza flettersi; quella dal lato del Vizio si ripiega ad uncino, tendendo verso il basso. Alla sinistra di Ercole si trova l'allegoria del Vizio: figura femminile dagli abiti succinti, i capelli riccamente acconciati, vari gioielli e, in mano, un ventaglio con penne di pavone, simbolo tradizionale della lussuria. Il Vizio indica con la mano destra una via agevole e fiancheggiata da una ricca vegetazione, ma che conduce ad un mare in tempesta. Alla destra di Ercole si trova l'allegoria del Vizio, raffigurata come una donna castamente vestita, a testa coperta. La Virtù afferra con fermezza il braccio di Ercole per indicargli un sentiero stretto e tortuoso che però conduce ad un luogo ameno. Nella parte superiore sono rappresentati gli dei: al centro si riconosce Giove in atto di inviare Pallade Atena, inginocchiata accanto a lui, in aiuto della Virtù, in quanto rappresentante della saggezza di governo. In secondo piano si riconoscono: Giunone, Venere, l'Aurora, Mercurio, Marte. A destra e sinistra due personificazioni del Tempo; al centro la Fama. La stampa è dedicata a Massimiliano I di Baviera e va letta come un'esortazione a seguire la via difficile della perfezione morale, della rettitudine e dell'impegno di governo, sia come allegoria celebrativa delle virtù del Principe (Bianchi S., 2001, pp. 181-183 n. 101).

Collezione: Fondo Calcografico Antico e Moderno della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Brambilla, Lia (2003); Scorsetti, Monica (2003)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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