Pio e Miriam Bondioli (1370 - 2007)

fondo | livello: 1

Conservatore: Parrocchia di San Giovanni Battista in Busto Arsizio. Biblioteca capitolare e archivio storico (Busto Arsizio, VA)

Produttore fondoBondioli, Pio (Malesco, 1890 - Milano, 1958)

Progetto: Archivio Pio e Miriam Bondioli (2010 - 2011)

Consistenza: 378 fascc.

Metri lineari: 11

Contenuto: Il fondo archivistico Pio e Miriam Bondioli è costituito da diverse tipologie documentarie (pergamene, documenti manoscritti e a stampa, fotografie, minute, depliants, cartoline, diari, volumi rilegati, clichés in metallo e legno, lastre fotografiche), relative a differenti periodi storici ed aree geografiche. Nella sua eterogeneità è rappresentativo dell'attività professionale e di appassionato studioso del suo produttore, Pio Bondioli, ma contiene anche tracce di integrazioni ed interventi ad opera della figlia Miriam.

Storia archivistica: Dopo la scomparsa di Pio Bondioli, fu la figlia Miriam ad occuparsi della conservazione delle carte personali del padre, regestando le pergamene che egli aveva acquistato negli anni e trascrivendone buona parte. In numerosi fascicoli sono presenti tracce di suoi interventi volti a organizzare la sedimentazione delle carte e a fornire indicazioni sul contenuto. A seguito della scomparsa di Miriam Bondioli, gli eredi, cioè l'altro figlio Mario e il nipote Luca, hanno preso contatti nel gennaio 2010 con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia e la Curia arcivescovile di Milano per trovare degna collocazione al complesso documentale in oggetto e al patrimonio librario appartenuto a Pio, fino a quel momento salvaguardati da Miriam nella sua residenza di Tradate, villa Inzoli. Poco tempo dopo, di comune accordo e nel rispetto della volontà degli eredi, il materiale è stato depositato in Capitolare, luogo ritenuto conforme alle esigenze di conservazione e fruizione. Nel febbraio 2010, prima del trasferimento avvenuto il mese successivo, Luca Bondioli e Piero Piano, funzionario della Soprintendenza archivistica per la Lombardia, coadiuvati dal figlio di Luca, hanno redatto un elenco di consistenza del fondo archivistico, posizionando tutta la documentazione in scatole di cartone sigillate per facilitare il trasporto ed evitare dispersioni e perdite.

Attualmente la pratica di donazione del fondo, dichiarato nel frattempo di notevole interesse storico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, è in fase di definizione presso il notaio Andrea Tosi di Gallarate.

[Aggiornamento dei dati: marzo 2010]

Compilatori
Massimiliano Carminati, Archivista

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