Monastero di San Vittore al Corpo, benedettini olivetani (inizio sec. XI - 1804)

Altre denominazioni:
San Vittore Grande

Sede: Milano porta Vercellina

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il complesso sorse su di una precedente area cimiteriale tardoantica, ove si trovava il mausoleo ottagonale (sec. IV) destinato alle sepolture degli imperatori, demolito solo nel tardo Cinquecento.
Nei primi anni dell'XI secolo l'arcivescovo Arnolfo II vi chiamò una comunità di benedettini e alla sua morte (1018) fu sepolto nel monastero.
Alla fine del medioevo il prestigio del monastero diminuì e con esso la comunità monastica, sicché il pontefice Paolo II trasformò le rendite del monastero in commenda, fino al 1507 quando l'allora abate commendatario, Giovanni Andrea Gallarati, chiamò a San Vittore i benedettini olivetani. Attorno al 1775 accolse gli olivetani provenienti dal soppresso monastero di Santa Maria di Baggio.
L'ente fu soppresso nel 1804, e dopo essere stato destinato a caserma ed ospedale militare, divenne proprietà del Comune di Milano.

Bibliografia
- FIORIO, Chiese, 101-106 = Chiese di Milano, (Le), a cura di M.T. FIORIO, Milano 1985
- LATUADA, Descrizione di Milano, 4, 317-331 = LATUADA, S., Descrizione di Milano (...), delle Fabbriche più cospicue che si trovano in questa Metropoli (...), 5 tomi, Milano, Giuseppe Cairoli, 1737-1738, (tomo IV, porta Ticinese/Vercellina, 1738; riprodotto integralmente a cura di G. MASTRULLO per i tipi delle Edizioni La Vita Felice: tomo IV, Milano 1997 (Biblioteca Milanese; 10)
- LUSUARDI SIENA, Il mausoleo imperiale, 114-115 = LUSUARDI SIENA, S., Il mausoleo imperiale, in Milano capitale dell¿impero romano (286-402 d.C.), Milano 1990, p. 114-115
- POGLIANI, Contributo, 276-278 = POGLIANI, M., Contributo per una bibliografia delle fondazioni religiose di Milano, in «Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana», 1985, XIV, pp. 157-281

Compilatori
integrazione success: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004)
prima redazione: Saita Eleonora, archivista (2004/02/07)