Casa di Sant'Afra, canonici lateranensi (fine sec. XI? - 1482)

Altre denominazioni:
Casa di Sant'Afra, canonici regolari di Sant'Agostino

Sede: Brescia

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Le origini della presenza di una comunità canonicale presso l'antica chiesa di San Faustino ad Sanguinem a porta Matolfa, sul luogo dell'antico cimitero di San Latino, non sono note: dovrebbero risalire almeno alla seconda metà del XII secolo ma già alla fine dell'XI secolo, nel 1087 è attestata l'esistenza di un canonico, Oddone de Salis, che eseguì una cospicua donazione a favore del monastero di Cluny.
La prima attestazione della canonica risale al 1169. Nel 1187 i canonici di San Faustino ad Sanguinem con il benestare del vescovo Giovanni II da Fiumicello furono coinvolti in una disputa con i monaci di San Faustino sull'autenticità di due corpi ritrovati sotto il pavimento della chiesa e ritenuti i corpi dei santi martiri Faustino e Giovita. La comunità doveva quindi essere ben avviata in quel periodo, e forse già all'inizio di una decadenza che si sarebbe fatta palese all'inizio del secolo successivo: mancanza di vita comune e sensibile riduzione del numero dei canonici. In seguito questi fatti il vescovo Alberto da Reggio decide di donare la canonica ai Domenicani. L'investitura a Guala, priore dei Predicatori bresciani, avvenne per mano del cardinale Ugolino d'Ostia il 24 maggio 1221. I frati iniziarono presto i restauri della chiesa e delle case dei canonici ma, nel 1255 circa, in seguito all'erezione di un nuovo convento domenicano nel suburbio di San Lorenzo (circostanza favorita dall'elezione di Guala a vescovo di Brescia nel 1239), essi si trasferirono nella nuova struttura. Il vescovo Azzo da Torbiato decise quindi di restaurare la vita comune presso San Faustino ad Sanguinem, anzichè affidarne le strutture alla vicina casa umiliata di San Faustino: Alla base della sua decisione c'era probabilmente il timore per l'eccessivo potere che potevano acquisire gi Umiliati esenti, a differenza dei canonici, dalla giurisdizione vescovile. Nel 1295 la canonica mutò la sua dedicazione in Sant'Afra. Nel 1448 "rimasta vacante in seguito all'estinzione dei Canonici Regolari Mortariensi, la canonica era stata trasformata in commenda".

Bibliografia
- I chiostri, 67 - 70 = I chiostri di Brescia. Storia, arte e architettura nei monasteri della città, a c. di V. TERRAROLI, C. ZANI, A. CORNA PELLEGRINI, Brescia 1989.
- SPINELLI, Ordini e congregazioni, 313 = SPINELLI, G., Ordini e congregazioni religiose, in Storia religiosa della Lombardia. Diocesi di Brescia, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, La Scuola, 1992, pp. 291-355
- VECCHIO, Fonti bresciane, 431-436 = VECCHIO, D., Fonti bresciane per la storia del monastero di San Faustino. L'historiola del 1187, in San Faustino. Il monastero della città. Atti della giornata nazionale di studio, Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, 11 febbraio 2005, «Brixia Sacra. Memorie storiche della diocesi di Brescia» XI/1 (2006), pp. 419-444.
- VIOLANTE, La Chiesa bresciana, 1070, 1075, 1076 = VIOLANTE, C., La Chiesa bresciana nel medioevo, in Storia di Brescia, vol. I: Dalle origini alla caduta della signoria viscontea (1426), Brescia, Treccani, 1963, pp. 1101-1123.

Compilatori
prima redazione: Vecchio Diana, archivista (2006/05)