Comando militare della Lombardia - Consiglio di guerra e giudizi statari (1853 febbraio 11 - 1853?)

Sede: Milano

Tipologia ente: preunitari

Condizione giuridica: pubblico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il proclama di Radetzky del 9 febbraio 1853 descrive il tumulto come "un'orda di malfattori armata" che attaccò "il giorno 6 corrente sull'imbrunire del giorno nelle contrade della città di Milano singoli ufficiali e soldati, dei quali 10 rimasero morti e 54 furono più o meno gravemente feriti" (Processi Politici, b. 267, fasc. 4).
Con proclama successivo dell'11 febbraio, sempre firmato da Radetzky, s'istituiva "presso il locale tribunale, una Commissione mista civile e militare da comporsi dal lato civile di quel consigliere Sanchez e di altri consiglieri del medesimo tribunale". (Processi Politici, b. 235, fasc. 83 ter).
Tale tribunale militare, denominato "Consiglio di guerra", giudicava secondo le norme del Codice militare; il consiglio si avvaleva, in casi particolarmente gravi, del giudizio statario cioé una "più breve inquisizione del delitto, nella pronta condanna del colpevole e nell'immediata esecuzione della pena" (AS MI, Inventario di sala Processi politici, RE 7/1, vol. 4, p. 356).
Le procedure si svolgevano senza interruzioni e senza possibilità d'appello o ricorso.
"Dopo l'amnistia del 25 agosto 1853 il processo continua solo contro i fuggiaschi (...), la sentenza contro i latitanti non fu resa nota" (ibid.).
La sentenza, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di Milano il 7 settembre 1853, condannò parte degli accusati per "crimine di alto tradimento mediante partecipazione a società repubblicane, od alla sommossa armata, ovvero mediante deliberata ommessa denunzia d'imprese di alto tradimento (...)".

Compilatori
prima redazione: Bernini Daniela, archivista (1999/08/30)
revisione: Gamba Ermis, archivista (2006/03/22)