Cantù Cesare (Brivio 1804 dicembre 05 - Milano 1895 marzo 11)

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Professione: storico; letterato; archivista

Nato a Brivio il 5 dicembre 1804, dopo aver studiato presso il ginnasio di Sant'Alessandro a Milano, nel 1821 ottenne il posto di supplente di grammatica a Sondrio e nel 1824 gli fu conferita quella cattedra. A Sondrio rimase fino al 1827. Già dagli anni del ginnasio aveva composto poemetti epici e nel 1828 pubblicò a Como "L'Algiso", poemetto in ottave che narrava la lotta dei comuni lombardi contro Federico II. Lo stesso tono pervade anche la produzione storica di quegli anni, dominata dalla "Storia della città e diocesi di Como", uscita in due volumi fra il 1829 e il 1831.
Trasferitosi nuovamente a Milano nel 1832, presso il ginnasio Sant'Alessandro, pubblicò l'opera "Sulla storia lombarda del secolo XVII. Ragionamenti per servire di commento ai Promessi Sposi" (1932) e l'articolo "Parini e il suo secolo", uscito sull'Indicatore nel 1833.
Indiziato nel processo tenutosi a Milano fra gli anni 1833 - 1834 contro gli adepti della Giovine Italia e trattenuto in carcere per circa un anno senza condanna, fu esonerato dall'insegnamento. Ottenuta due anni dopo una pensione, non potè più essere impiegato in incarichi di pubblica istruzione. Si diede dunque all'editoria per fanciulli e all'attività letteraria, pubblicando diversi articoli sul Ricoglitore italiano e straniero e scrivendo fra il 1835 e il 1836 il romanzo storico "Margherita Pusterla", pubblicato a Milano solo nel 1838.
Fra il 1838 e il 1846 uscirono a Torino i trentaquattro volumi della "Storia Universale".
Entrato nuovamente in sospetto della Polizia, riuscì a sfuggire all'arresto nel 1848 rifugiandosi a Torino e, rientrato a Milano dopo un breve esilio in Svizzera, iniziò la collaborazione, in qualità di consulente culturale, con il viceré Massimiliano d'Asburgo. Fu eletto deputato per la VII legislatura e poi nella IX, ma interruppe la partecipazione alla vita politica nel 1867 per dedicarsi nuovamente all'attività di storico e letterato.
Nel 1873 fu nominato direttore dell'Archivio di Stato di Milano, carica che tenne fino alla sua morte, e fondò in quegli anni il periodico Archivio Storico Lombardo.
Della maturità sono i tre volumi "Della indipendenza d'Italia. Cronistoria", pubblicati a Torino fra il 1872 e il 1877 e diverse altre opere.
Morì a Milano l'11 marzo 1895.

Bibliografia
- DBI, ad vocem = Dizionario biografico degli Italiani, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1960 -

Compilatori
prima redazione: Gamba Ermis, archivista (2005/03/15)