Casino di caccia Borromeo a Oreno di Vimercate

È proprio dal "Casino di caccia Borromeo":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09374/ che prende inizio questo percorso tra gli affreschi ancora conservati nella Brianza Orientale. Nel territorio di Oreno, lungo la via che conduce ad Arcore, si trovano gli edifici Borromeo, tra cui il cosiddetto Casino di caccia, annesso alla "villa Borromeo":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00100/, ma dotato di un accesso riservato. All’interno di una struttura quadrangolare disposta su due piani, è conservato un ciclo di affreschi tra i più rappresentativi della cultura figurativa quattrocentesca lombarda. Le quattro pareti del locale al piano superiore sono ricoperte da una vasta decorazione ad affresco rinvenuta casualmente dal conte Gian Carlo Borromeo nel 1927, nel corso di alcuni lavori di restauro, e portata alla luce in tutto il suo splendore. Ritenuta a ragione una delle rare e preziose testimonianze di pittura profana della seconda metà del Quattrocento, è anche tra quelle meglio conservate. Gli affreschi occupano tutta la superficie disponibile e sono disposti su livelli diversi: la fascia inferiore presenta una zoccolatura dipinta a finti marmi policromi, quella intermedia ospita gli episodi di caccia, infine in quella superiore trovano posto alcuni stemmi araldici, tra i quali quello della famiglia dei De la Padella (tre padelle stilizzate su fondo bianco), presunti committenti. *Gli affreschi* Sulla parete sud sono dipinte due scene: _Il gioco con gli orsi_ e _L’allevamento degli orsetti_. Nella prima, due giovani sono immortalati nell’atto di lanciare pietre a un orso bruno, mentre nella seconda una giovane dama tiene in grembo un cucciolo di orso. Sulla parete ovest è la volta della _Caccia all’orso_, dove un cacciatore munito di lancia e preceduto da due cani insegue un orso. Sulla parete nord, priva di aperture, si trovano tre episodi: _La caccia alla tesa_, _Il cavaliere accolto nel giardino dell’amore_, _La caccia con il falcone_. Nel primo episodio è rappresentata la caccia in prossimità di uno stagno in cui venivano allevati animali da richiamo. Al centro della parete un’elegantissima dama, con una veste ricercata dalle ampie pieghe, riceve l’omaggio del cavaliere che si inginocchia dinnanzi a lei. Infine la parete si conclude con un cavaliere che tiene in palmo di mano un austero falcone. Alle sue spalle, sconfinati nella parete est, due levrieri seguono il nobile e il suo cavallo bianco. Questo ciclo colpisce per la raffinatezza delle scene affrescate e per l’arditezza delle tonalità impiegate, che variano dal rosso al verde degli sfondi, e per la trasparenza dei bianchi e dei rosa degli incarnati. Inoltre le vesti lussuose delle dame ricordano quelle effigiate in un altro, ancor più celebre ciclo pittorico, realizzato in "Palazzo Borromeo":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00082/ a Milano, per l’elegante leggerezza delle signore nei loro abiti preziosi arricchiti di perle. L’itinerario sulla decorazione quattrocentesca ad affresco può estendersi geograficamente ad altri edifici, all’interno dei quali sopravvivono splendide testimonianze, a volte solo in parte conservate. Tra questi: il "castello di Masnago":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00080/ (Va), in cui è visitabile un salone con giochi alternati a scene di caccia e di vita cortigiana, la casa de’ Laiti a Pallanza (Va) con episodi di vita cortese, la "Bicocca degli Arcimboldi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3o100-00001/ a Milano dove, in due sale, sono effigiate scene di divertimento di dame e cavalieri; il castello di Brianzola, con la scena di caccia al cervo che richiama i disegni del taccuino di Bergamo di Giovannino de Grassi.
Oreno di Vimercate, Casino di caccia Borromeo, Particolare degli affreschi (Fototeca ISAL, fotografia di Emanuele Vicini)Oreno di Vimercate, Casino di caccia Borromeo, Particolare degli affreschi (Fototeca ISAL, fotografia di Emanuele Vicini)Oreno di Vimercate, Casino di caccia Borromeo, Particolare degli affreschi (Fototeca ISAL, fotografia di Emanuele Vicini)Oreno di Vimercate, Casino di caccia Borromeo, Particolare degli affreschi (Fototeca ISAL, fotografia di Emanuele Vicini)Oreno di Vimercate, Casino di caccia Borromeo, Particolare degli affreschi (Fototeca ISAL, fotografia di Emanuele Vicini)
*L’autore del ciclo pittorico* L’autore degli affreschi del Casino di caccia Borromeo a Oreno, in passato attribuiti al maestro dei Giochi Borromeo, è ancora ignoto; si rivela comunque partecipe della cultura figurativa tardogotica internazionale. Conosce i modi di Pisanello e anche quelli degli Zavattari, autori della cappella di Teodolinda nel "Duomo di Monza":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-04676/. A Oreno il visitatore è inesorabilmente catapultato in un mondo fiabesco, che ha caratterizzato il tardo medioevo alla corte dei Visconti di Milano in un’età a cavallo tra l’estinguersi del gotico internazionale e il sorgere del Rinascimento. Eseguiti verso il 1460, rappresentano l’attività della caccia, ma alludono contemporaneamente all’amor cortese e alla fedeltà (si veda a questo proposito il cagnolino accucciato ai piedi della dama sulla parete nord), tanto da lasciare supporre che siano stati realizzati in occasione di un matrimonio nella famiglia dei committenti.