Saintscapes

La pubblicazione Saintscapes, il cui titolo rimanda a un gioco di parole tra i termini inglesi “saint”, santo, e “landscapes”, paesaggi, è sia catalogo della mostra sia volume dedicato all’intera operazione partecipata e costituisce un completamento importante del progetto perché ne sottolinea e approfondisce i significati, oltre a rappresentare un omaggio all’impegno appassionato dei partecipanti.

Come tipico dei lavori di Beorchia, in essa si intrecciano riferimenti a dispositivi classici della cultura disinnescati dall’interno e così condotti ad altri fini.

Nell’estetica e nel tono di voce, Saintscapes ricorda infatti un messale, strizzando l’occhio all’aspetto religioso della ricerca, ma al tempo stesso la sua grafica e fattura rimandano ai dizionari e anche alle classiche guide d’Italia Touring Club, a cui lo lega il tema dello sguardo sul paesaggio.

 

Fig. 13 – Pagine di un breviario e pagine di Saintscapes a confronto

L’autore accompagna i lettori attraverso tutte le sezioni del volume con brevi scritti e riflessioni introduttive. Il libro si struttura in quattro parti principali: vedute, saggi, tassonomie, indice. Nella sezione principale, la prima, si susseguono vedute da contemplare accompagnate dal nome del fotografo/a, dal titolo da lui o lei scelto e dalle eventuali note allegate, caratterizzate dai toni più diversi.

Fig. 14 – Pagine di una famosa pubblicazione Touring, “L’Italia in 300 immagini” (Milano,1956) e pagine della sezione vedute di “Saintscapes” a confronto. Le fotografie raccolte dal Touring Club in quegli anni, opera di soci ma anche di professionisti, hanno influenzato profondamente l’immaginario degli italiani sul paesaggio della propria nazione

In Saintscapes la dimensione di “catalogo impossibile”, veicolata dall’operazione di censimento asistematico che sta alla base del progetto, viene ulteriormente sottolineata grazie alla terza sezione, che si potrebbe definire pseudo-tassonomica. In essa Beorchia ha infatti raggruppato 800 coppie di fotografie edicola-paesaggio in dieci categorie ispirate ad altrettante scritte votive comunemente presenti sulle edicole. Proprio con tali scritte le vedute entrano poeticamente in contrasto o in risonanza. Si hanno quindi le fotografie di giardini e spazi verdi raccolte sotto l’invito “sosta e sogna”, quelle di grigi scorci urbani accompagnate dall’esortazione “non ti sia grave fermare il passo” (un invito a tornare ad osservare ed accogliere gli scorci anonimi delle città), le vedute di strade e incroci carrabili poco a misura d’uomo introdotte dall’invocazione “donaci la Tua soave protezione lungo gli aspri sentieri”, quelle di angoli poco curati raccolte sotto il motto “la pace è la tranquillità dell’ordine”.

Fig. 15 – Foto di alcune pagine della sezione “Tassonomie” di Saintscapes

Infine, il corposo indice finale che riporta l’elenco delle fotografie scattate con rispettivo titolo, autore/partecipante e luogo di ripresa, ricorda la sistematicità di un’enciclopedia, richiamata quale prima forma di esposizione e divulgazione della conoscenza scientifica a cui però si contrappone, in questa sua declinazione, il contenuto artistico e asistematico.

Fig. 16 – Le pagine di un’enciclopedia e dell’indice di Saintscapes a confronto

Ultimo aggiornamento: 14 Settembre 2022 [Anna Grazia Pompa]