Testimonianze video

I partecipanti hanno risposto con entusiasmo al progetto in ogni sua fase, nonostante l’impegno non indifferente richiesto. Tale successo sembra dimostrare la validità di queste iniziative partecipate. Come notato da artista e curatore, ciò è forse segno che l’arte contemporanea, nonostante i pregiudizi nei suoi confronti, è in realtà capace di parlare a tutti, di toccare temi profondi d’interesse universale che ciascuno può rapportare alla sua specifica esperienza di vita, di coinvolgere e di stimolare pensieri nuovi.

Una piccola prova ne è il video realizzato da Chiara Pelizzoni e Francesco Fabio Capaldi con le video-interviste di alcuni partecipanti, una finestra sullo spettro sfaccettato di valenze che quest’iniziativa di arte partecipata ha assunto per le tante persone che vi hanno aderito.

Fig. 25 – Cosimo Gabrieli sulla scalinata del centro culturale Pertini e Cosimo Gabrieli davanti a una delle cappelle della sua infanzia a Cinisello Balsamo. Frame del video “Tra cielo e Terra. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi”

Per Cosimo Gabrieli ad esempio, abitante di Cinisello, fotografare le edicole dei dintorni è stato un viaggio continuo tra il presente e i ricordi. Alla telecamera ha raccontato: “Questa idea di ribaltare la visione del santo è stata sorprendente perché per molte di queste edicole, che ricordavo, quando mi sono messo dalla loro parte mi sono accorto che quello che c’era prima, ora non c’è più”.

Francesca Lucchini, coordinatrice dell’Eco Museo Val Trompia, racconta invece: “Mi ha incuriosito il fatto che fosse un progetto alla portata di tutti, quindi insieme alle mie due bambine siamo andate alla ricerca di questi luoghi curiosi di devozione nella nostra valle. Ci siamo divertite, è stato coinvolgente per tutta la famiglia. […] Le ‘santelle’ sono posizionate in luoghi di passaggio, sono un po’ come una presenza che aiuta la gente che abita la valle a sentirsi parte di qualcosa di più grande.”

Fig. 26 – Francesca Lucchini e le sue figlie durante la documentazione di una cappella e della sua veduta, in Val Trompia. Frame del video “Tra cielo e Terra. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi”

Giovanni Fossati, pensionato, trascorre le ferie a Bormio da dieci anni e ha fotografato varie cappelle in Valtellina. Nell’intervista afferma: “Con questa avventura delle ‘santelle’ mi sono divertito da matti! Questa estate è stata completamente diversa dalle altre. Alcune cappelle le conoscevo già, altre non pensavo proprio che potessero esistere … sono andato in luoghi che non conoscevo, non vedevo! E quindi ho avuto modo di osservare questo territorio da angolazioni differenti”.

Fig. 27 – Giovanni Fossati durante una delle camminate alla ricerca di immagini dei santi nei dintorni di Bormio. Frame del video “Tra cielo e Terra. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi”

Stefania Oppedisano e il suo collettivo fotografico “Il baretto”, basato a Rho, hanno condiviso le riflessioni scaturite dalla loro partecipazione al progetto Tra Cielo e terra, sviluppate anche sul forum comune messo a disposizione da Rete Civica.

Fig. 28 – Stefania Oppedisano e un altro membro del collettivo durante un confronto sulla partecipazione al progetto fotografico. Frame del video “Tra cielo e Terra. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi”

Tra quelle più interessanti condivise davanti alla videocamera ricordiamo: “in queste foto verticali si tiene insieme la terra e il cielo, quindi il divino e il terreno, mentre normalmente le foto di paesaggio sono orizzontali”; “la richiesta non era artistica ma anzi, era proprio di diventare occhio, macchina per lo sguardo del santo”.

Fig. 29 – Frame del video “Tra cielo e Terra. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi”

Qualcun altro aggiunge: “In questo caso davvero la foto diventa agire sociale, mette in moto le persone e le fa agire sul territorio. È stata una specie di caccia al tesoro che ci ha fatto notare queste immagini che vediamo tutti i giorni ma che restano nell’inconscio visivo”.

Franco Testa, che da sempre abita nella pianura mantovana, ha invece raccontato: “Il progetto mi ha veramente colpito, un po’ perché sono appassionato di iconografia sacra, un po’ perché, quando passo, il mio occhio si posa sempre su queste ‘santelle’, queste chiesoline che ci sono in giro. Mi ha talmente coinvolto che son riuscito a inviare oltre 300 fotografie! Poi purtroppo la piattaforma ha chiuso, altrimenti avrei continuato! Ne ho ancora tante e quando vedo altre cappelle mi dispiace non poterle fotografare e condividere con gli altri”.

Fig. 30 – Francesco Testa durante una camminata per fotografare una delle tante cappelle nella campagna mantovana

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre 2022 [Anna Grazia Pompa]