Centrali elettriche

Bagolino,  fraz. Ponte Caffaro Centrale idroelettrica di Ponte Caffaro, Via Monte Suello 2.  Epoca di costruzione 1898-1905

 

Il progetto di una centrale per sfruttare le acque del fiume Caffaro ha origine nel 1898 in vista della costruzione di una tramvia elettrica Brescia-Trento. La mancanza di fondi induce il comitato bresciano per la tramvia a rivolgersi ala ditta milanese Erba-Zironi e Curletti. Ma è la Società Elettrica ed Elettrochimica del Caffaro, subentrata alla ditta milanese, ad attuare il progetto, destinando l’energia elettrica in primo luogo (8-10 mila cavalli), alla fabbrica di soda caustica che la stessa società stava avviando in Brescia e, in via subordinata (3 mila cavalli), alla Società Elettrica Bresciana, che l’avrebbe distribuita nella parte sud della provincia.
Quello del Caffaro era considerato all’epoca della costruzione un impianto modello: l’acquedotto (4500 m) termina alla vasca di carico (636 m s. l. m.) e di lì una doppia condotta forzata realizza un salto di 250 m. Il macchianario della centrale era costituito da impianti della Riva Monneret di Milano e Maschinenfabrik Oerlikon di Zurigo.


Muscoline, loc. Molino, Centrale idroelettrica, Via Canova. Epoca di costruzione 1894

 

La centrale, tutt’ora funzionante, nacque dall’entusiasmo di un gruppo di notabilal-massoni della zona per le nuove scoperte scientifiche. Venne perciò fondata una “Società anonima per la illuminazione” della zona di Gavardo.
Invece di creare una nuova derivazione sul Chiese, si preferì utilizzare l’apparato idrico del mulino di Muscoline che era alimentato da un canale a pelo libero lungo 700 m.
Il corpo della centrale fu costruito appena a valle del vecchio mulino, ora diroccato, deviando l’acqua dalle vecchie pale e convogliandola sulle nuove turbine. Il dislivello utile era di poco superiore ai 5m con una portata di 6-10 metri cubi al secondo. La centrale fu ampliata più volte, passando dall’unica turbina-alternatore iniziale a quattro gruppi di turbine. Tutti i gruppi sono stati asportati; la turbina-alternatore più vecchia è conservata al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.
L’edificio sorge sulla sponda sinistra del fiume Chiese, ai piedi delle colline che salgono a Muscoline. A pianta rettangolare, muri in pietra, copertura in cotto. Nel piano inferiore ci sono gli alloggiamenti per le turbine in cemento armato. Quattro tunnel sotterranei convogliavano l’acqua dal canale alle turbine.

 

Brescia, Sede della Società Elettrica Bresciana, poi Enel, Via Leonardo da Vinci 48, Uffici, produzione energia elettrica, 1907

 

Complesso dismesso.

Il complesso era la sede amministrativa e di rappresentanza, oltre che opificio per la produzione di energia elettrica, della Società Elettrica Bresciana. Si componeva di diversi corpi: il principale a quattro piani sulla via L. da Vinci, era sede degli uffici, con l’esterno in bugnato in pietra con decorazioni floreali, cornici, colonne e timpani; un secondo corpo su via Milazzo ospitava la centrale termoelettrica.

La S. E. B. nasce nel 1905 come evoluzione di società precedenti. Già nei primi anni poteva contare su diverse centrali idroelettriche in Val Sabbia e lungo il fiume Chiese. Nel 1917 entrava a far parte dell’Edison, e nel 1963 passava all’Enel.

L’area è destinata a ospitare funzioni residenziali.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2021 [cm]