Ercole Silva e la storiografia dell'Ottocento

*Ercole Silva* Arcore, Villa Vittadini detta la Cazzola, facciata (Fototeca ISAL, fotografia di L. Tosi) La prima descrizione delle ville del territorio brianteo, più specificamente monzese, venne edita nel 1813 (_Le ville del contorno di Monza_); uscì con veste non aulica, priva di un apparato di immagini, nell’ambito di una produzione editoriale a basso costo, di natura popolare, per lo più rivolta a un pubblico femminile, ossia come articolo aggregato, secondo un costume diffuso, ad uno dei periodici almanacchi che parecchi editori mettevano in commercio annualmente, tra ottobre e dicembre. Circa 30 ville _“che giacciono alla distanza di circa 4 miglia da Monza”_ vennero descritte dal nobile Ercole Silva, anonimo ma riconosciuto autore dell’opera, con note piacevoli e sintetiche al fine di invogliare il lettore alla visita dei siti. Secondo un indirizzo, rivolto al tema della riforma del giardino all’italiana e alla francese convertito in paesaggistico attestato nell’erudita pubblicazione _Dell’arte dei giardini inglesi_ , il centro di interesse della trattazione è costituito dall’analisi delle aree verdi e dall’attenzione botanica per le piante esotiche in "villa Agnesi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09241/ a Valera (Varedo). Arcore, Villa Vittadini detta la Cazzola, La fontana e l'ala sinistra del complesso architettonico (Fototeca ISAL, fotografia di L. Tosi) Nel momento della stesura del testo solo tre residenze del territorio monzese risultano tipologicamente all’avanguardia nei giardini: "villa Reale":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00109/ di Monza, "villa Cusani":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02959/ a Desio e "villa Borromeo d’Adda":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00391/ ad Arcore; la "dimora":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09369/ dei Gallarati Scotti è documentata invece nella fase di transizione dall’impianto formale a quello all’inglese. Poche ma suggestive le descrizioni delle architetture; restituiscono dubbi sulle antiche attribuzioni, come nel caso del riferimento a Pellegrino Tibaldi, per la "villa Vittadini":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00405/ detta la Cazzola di Arcore, degli interni e delle collezioni. Spicca qui la segnalazione di due tele riferite al Canaletto in una sala al piano terreno della "villa Bolagnos Andreani Sormani":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01267/ di Moncucco (Brugherio). *Ercole Silva e l’editore Corbetta* Il testo di Silva costituì un vero e proprio modello per la letteratura di viaggi e la guidistica dedicata alla Brianza, destinata a ricca fioritura nell’Ottocento, a partire dalle pubblicazioni dei locali editori monzesi, i Corbetta, che avevano curato la stampa dell’opuscolo del Silva. L’ambizioso progetto, ipotizzato da Luca Corbetta, di un’intera serie di guide dei paesi briantei organizzate in una collana ordinata secondo la sequenza colta delle “giornate” della novellistica letteraria, con attenzione alle vicende storiche del territori, rimase incompiuto. Fu pubblicato solo il volume _Descrizioni della città di Monza_, nel 1842 (seconda edizione del 1833), trattazione ampia di sei ville, nel territorio di Monza, tra le quali "villa Archinto":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3o290-00013/ in borgo Carrobbiolo, esclusa dalla trattazione di Silva e largamente elogiata per tutto il secolo grazie al rinnovamento neoclassico di Luigi Canonica (1829). Un ampliamento del testo si ebbe nell’edizione della guida del 1876 a cura del nipote Enea che, includendo aree a settentrione della città, parlò anche di "villa Litta":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09247/ a Vedano al Lambro, villa Taverna a Canonica al Lambro, "villa d’Adda":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00391/ di Arcore. Dalla seconda metà del secolo, gli interventi di Vincenzo Vela nella cappella di quest’ultima divennero la maggior fonte di attrazione, analogamente al sepolcro eretto a Usmate-Velate per i Giulini, la cui esistenza avrebbe dato risalto anche alla villa.
Arcore, Villa Borromeo dArcore, Villa Borromeo dArcore, Villa Borromeo d