Torno, Villa Pliniana

p. Villa PlinianaNavigando sul lago, superato Torno non si può non essere colpiti dalla imponente sagoma di "villa Pliniana":/architetture/schede/CO180-00182/. Il colpo d’occhio è forte: la villa è isolata, avvolta nel verde delle piante e adagiata sul pelo dell’acqua con la facciata a quattro ordini di finestre e il loggiato centrale. La dimora deve il nome alla fonte vicino alla quale sorge, caratterizzata da un flusso d’acque intermittente e descritta sin da Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) nella celebre _Historia Naturalis_ e, qualche anno più tardi, dal nipote Plinio il Giovane in una lettera all’amico Licinio Sura: bq. Nasce dalla montagna… tre volte al giorno si abbassa e s’innalza per determinati accrescimenti e diminuzioni. La villa costruita alla fine del XVII secolo divenne in breve tempo una delle più famose del Lario e meta obbligata per illustri scrittori e letterati, tra cui Stendhal, Byron, Foscolo e Giovanni Berchet (1783-1851) che nei _Frammenti di un poemetto sul lago di Como_ (1815) le dedicò alcuni versi: bq. allor ti scuoti al rovinio che fan precipitando l’acque del fiume a piè d’antica villa che fra l’ombre de’ suoi freschi mirteti un dì accolse quel Grande [Plinio] In tempi più recenti amava soggiornarvi anche Antonio Fogazzaro (1842–1911); nelle pagine di _Malombra_ il ricordo di questo luogo prende sfumature nostalgiche e evocative: bq. Antonio FogazzaroUna loggia di cinque arcate verso il lago e di tre verso il monte corre obliqua tra due ali congiungendone i primi piani sopra un enorme macigno nero che si protende sull’acqua. Morso dallo scalpello del giardiniere quel masso ha dovuto accogliere qua e là del terriccio dove portulache, verbene e petunie ridono alla spensierata. L’ala dritta, dov’è la biblioteca, edificata forse per dimora d’estate, si specchia gravemente nelle acque della cala. In faccia, a cinquanta passi, ha una solitaria costa vestita di nocciuoli e di carpini […] vigneti e cipressi le salgono dietro il tetto a spiarne l’acqua verde, tanto limpida che quando d’estate, sul mezzogiorno, vi entra il sole lo sguardo vi discende lungo tratto per le grandi alghe immobili e vede giù nel profondo qualche rara ombra di pesce passar lentamente sui sassi giallastri.