Bellagio, Villa Melzi

L’imbarcadero è poco distante da "villa Carlotta":/architetture/schede/CO160-00021/ e con un breve tragitto in battello si raggiunge Bellagio. Qui è possibile visitare i giardini di "villa Melzi":/architetture/schede/CO180-00312/ e il parco di "villa Serbelloni":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00299/. Il ricordo di questi luoghi che affascinarono Stendhal, si coglie nelle indimenticabili pagine de _La Certosa di Parma_: bq. La contessa volle andare a rivedere, in compagnia di Fabrizio, gli incantevoli dintorni di Grinta, tanto celebrati dai viaggiatori: la villa Melzi, sulla sponda opposta, di fronte al castello, al quale fa da prospettiva; sopra di essa il bosco degli Sfrondati [villa Serbelloni], e l’ardito promontorio che separa i due rami del lago, quello di Como, così voluttuoso, e quello, austero, di Lecco: veduta che il golfo di Napoli eguaglia ma non supera in leggiadria e grandiosità.

Dirigiamoci prima verso villa Melzi. La dimora nacque come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril, vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone; la costruzione, perfetta espressione di stile neoclassico, è circondata da incantevoli giardini dove campeggiano statue e piante secolari. È davvero il luogo ideale per una passeggiata o per cercare ispirazione artistica, così come fecero il musicista Liszt e lo scrittore Stendhal. Quest’ultimo, soggiacendo completamente all’amore per questi luoghi incantati, scrisse: bq. Villa Melzi, sul lago di Como, 18 luglio – Non mi mancava per aumentare la malinconia, che lasciarmi indurre dalla graziosa contessina Valenza, ad accompagnarla sui laghi. Non vi è nulla al mondo che valga il fascino di queste calde giornate estive trascorse sui laghi intorno a Milano, fra boschetti di castagni verdissimi che scendono a bagnare i loro rami nell’acqua. Nella cappella ai confini del parco è sepolto lo scrittore e diplomatico Tommaso Gallarati Scotti (1878–1966), figura centrale di quella corrente cattolico-modernista di solidi convincimenti liberali, che a Milano e in Lombardia ebbe un notevole influsso. Quasi dimenticato come prosatore e autore di romanzi, di lui si ricorda soprattutto la produzione critica e memorialistica dedicata, tra gli altri, a Dante e Manzoni.